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I video dell'IA

Voci e volti che non esistono (e non lo diresti mai): il realismo inquietante dei video AI di Google

Video generati da AI riempiono i social: sembrano veri, ma non lo sono. Alcuni mostrano persone digitali che negano di esserlo, alimentando ansie e fascinazioni sulla nuova frontiera dell’intelligenza artificiale

Voci e volti che non esistono (e non lo diresti mai): il realismo inquietante dei video AI di Google

Negli ultimi giorni, Instagram, TikTok e X si sono riempiti di video che sembrano scene di vita quotidiana, ma sono stati generati da Veo 3, il nuovo modello di intelligenza artificiale presentato da Google. La qualità visiva è sorprendente: movimenti naturali, ambientazioni realistiche, dialoghi credibili. Il problema? Tutto è finto.

Tra i video più virali, ce ne sono molti in cui personaggi generati da Veo 3 negano di essere artificiali, generando una sensazione disturbante. Un uomo legato a una sedia viene interrogato su chi ha scritto il prompt che l’ha creato. Una comica parla della “prompt theory” come se l’intero mondo fosse generato da AI. Siamo nel pieno della uncanny valley, quella zona in cui qualcosa appare umano ma non lo è del tutto, e proprio per questo inquieta.

Dal punto di vista tecnico, Veo 3 è un salto avanti. Basta scrivere una descrizione testuale (prompt) e in pochi minuti si ottiene una clip di otto secondi, con audio, musica e dialoghi inclusi. Google ha anche lanciato Flow, uno strumento che permette di modificare e prolungare i video generati, aprendo nuove possibilità narrative.

Alcuni video sembrano spezzoni di serie TV, altri interviste da telegiornale. Un sito specializzato si è chiesto: “Se vi mostrassero una barchetta di carta in una pozzanghera, sapreste dire se è reale?”. Con Veo 3, spesso la risposta è no.

Il paragone con i video generati da AI solo un anno fa è impietoso. Il famoso esperimento di “Will Smith che mangia spaghetti”, un tempo simbolo dell’imperfezione dell’AI, oggi rifatto con Veo 3 appare credibile e nitido.

Ma questo progresso solleva timori: che ne sarà del lavoro umano nel cinema e in TV? Dopo lo sciopero degli sceneggiatori del 2023, la tensione tra creativi e algoritmi non si è mai placata. Ora che l’AI sa anche scrivere, recitare e dirigere, le preoccupazioni aumentano.

Infine, resta aperta una questione spinosa: con quali dati è stato addestrato Veo 3? Google non lo ha chiarito. Quando OpenAI presentò Sora, si sospettò che usasse video da YouTube, in violazione dei termini d’uso. Anche su Veo 3, per ora, c’è silenzio.

Il futuro dei contenuti digitali è sempre più generato. E sempre meno distinguibile dalla realtà.

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