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Ecco quanto sono costate le specie aliene all'Europa in 60 anni

Uno studio internazionale rivela che l’impatto delle specie invasive è stato enormemente sottovalutato. Europa l’area più colpita al mondo

Ecco quanto sono costate le specie aliene all'Europa in 60 anni

L’invasione silenziosa delle specie aliene costa carissimo al pianeta. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Ecology & Evolution, l’impatto economico globale di questi organismi introdotti in ecosistemi estranei è 17 volte superiore alle stime precedenti. Solo in Europa, i danni provocati tra il 1960 e il 2022 ammontano a oltre 1.584 miliardi di dollari, pari al 71,45% dei costi mondiali registrati. La ricerca, condotta dall’Università della Boemia Meridionale (Repubblica Ceca) e dalla McGill University (Canada), ha analizzato in modo sistematico i costi diretti e indiretti associati alle specie invasive in 197 Paesi, includendo anche 78 Stati per i quali prima non esistevano dati affidabili, come Egitto, Cipro, Bangladesh e Costa Rica.

Le specie aliene – animali o vegetali introdotti in ambienti diversi da quelli d’origine a causa dell’attività umana – possono arrivare accidentalmente, ad esempio con le acque di zavorra delle navi, o essere importate intenzionalmente per scopi agricoli, ornamentali o venatori. Alcune si integrano senza danni, ma altre si diffondono incontrollatamente, diventando una vera minaccia per biodiversità, servizi ecosistemici ed economie locali.

In Italia, i casi più noti sono il gambero rosso della Louisiana, che sta alterando gli equilibri dei corsi d’acqua in Pianura Padana, e soprattutto il granchio blu, considerata oggi la specie aliena più invasiva del Paese. Proprio per contrastarne l’espansione, il governo italiano ha stanziato oltre 55 milioni di euro.

A livello globale, i ricercatori hanno calcolato che:

  • le piante invasive sono costate 926 miliardi di dollari;

  • gli artropodi (insetti, aracnidi e crostacei) 830,29 miliardi;

  • i mammiferi invasivi, come i cinghiali, 263,35 miliardi;

  • gli uccelli, 101,36 miliardi;

  • i molluschi, 16,31 miliardi;

  • i pesci, 3,47 miliardi.

Particolarmente significativo il dato sui cinghiali, la cui presenza è ormai fuori controllo in diverse aree europee: il costo medio per chilometro quadrato è stimato in oltre 121.000 dollari. Lo studio evidenzia che l’Europa è il continente più colpito. Con 1.584 miliardi di dollari di danni in 60 anni, il Vecchio Continente supera di gran lunga le altre regioni del mondo. Il primato in negativo spetta al Regno Unito, con costi stimati superiori a 1,3 trilioni di dollari. Anche le coste orientali della Cina e quelle orientali e occidentali degli Stati Uniti risultano gravemente impattate. “Questi risultati – scrivono i ricercatori – collocano il costo delle invasioni biologiche su una scala comparabile a quella dei disastri climatici globali”.


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