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Test Medicina

Medicina 2025, il test che non c’è: cambia tutto, ma resta la selezione. Ecco come

Altro che abolizione del numero chiuso: nasce il semestre-filtro, tre prove uguali per tutti e una corsa a ostacoli lunga sei mesi

Medicina 2025, il test che non c’è: cambia tutto, ma resta la selezione. Ecco come

Cambia tutto per non cambiare davvero. Il numero chiuso a Medicina è stato formalmente abolito, ma al suo posto arriva una nuova barriera d’accesso che, se possibile, rischia di essere ancora più selettiva: il semestre-filtro. Un nome che sa di laboratorio, ma che in realtà si traduce in un primo semestre universitario con obbligo di frequenza e un maxi-esame finale in tre tempi: chimica, fisica e biologia, 93 quesiti in tutto, 45 minuti a materia. Tempi serrati, margini stretti, pressione alle stelle.

Sembra l’ennesima rivoluzione all’italiana: via il test d’ingresso, dentro tre verifiche nazionali contemporanee. A ciascun insegnamento, sei crediti formativi. Ogni esame: 31 domande, due soli appelli. Chi ce la fa, accede al secondo semestre e sceglie la sede. Chi no, cambia strada. O torna indietro e riprova, ma per non più di tre volte.

Un filtro vero e proprio. Ma non solo per chi vuole diventare medico. Anche per il sistema universitario, costretto ad adattarsi a una riforma a metà tra autonomia e centralizzazione. Le modalità didattiche restano in capo agli atenei, ma la regia – quella vera – è tutta ministeriale. Con l’obiettivo dichiarato di aumentare i posti senza sacrificare la qualità. Ma a quale prezzo?

I sindacati dei medici non ci stanno. Per Anaao Assomed è l’ennesima operazione di facciata. “Test abolito? Macché. È solo cambiato nome”, scrive il segretario Pierino Di Silverio. Che lancia l’allarme: “precariato tra gli studenti e baronati di ritorno”. E giura: “Siamo pronti ai ricorsi”.

Sul fronte studentesco, per ora, più domande che risposte. Come saranno organizzati i corsi? Chi garantirà la qualità della preparazione in così poco tempo? E soprattutto: che fine fa il diritto allo studio, se tutto dipende da tre esami uguali per tutti ma affrontati in condizioni diverse?

Intanto, si aspetta l’ufficialità delle date. Le prove, secondo le indiscrezioni, si terranno due mesi dopo l’inizio dei corsi, forse a dicembre. Ma c’è chi teme uno slittamento in piena sessione invernale. Nel frattempo, il conto alla rovescia è già iniziato. E la “nuova Medicina” parte con una vecchia certezza: solo i più forti resteranno in piedi.

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