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La musica italiana spopola all'estero: metà dei guadagni Spotify arriva da fuori Italia

Nel 2024 le royalty italiane crescono del 20%, spinte da milioni di playlist internazionali che superano quelle nazionali

La musica italiana spopola all'estero: metà dei guadagni Spotify arriva da fuori Italia

Immagine di repertorio

Il successo della musica italiana sulle piattaforme di streaming continua a crescere, con un dato sorprendente: circa la metà delle royalty generate su Spotify nel 2024 proviene da ascoltatori fuori dai confini nazionali. A rivelarlo è Brian Johnson, Head of Artists and Industry Partnerships di Spotify, durante l’evento Open House 2025 a Stoccolma.

Spotify conta oggi 678 milioni di utenti totali e 268 milioni di abbonati Premium, con ben 100 milioni solo in Europa. “Siamo responsabili di circa un terzo delle entrate globali generate da tutti i player del settore”, ha spiegato Johnson.

Gli artisti europei hanno visto aumentare sia la loro visibilità, con 28 miliardi di “scoperte” su Spotify, sia i compensi: nel 2024 le royalties hanno raggiunto 1,7 miliardi di euro, con oltre 17mila artisti europei che hanno guadagnato più di 10mila euro ciascuno, un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Nel caso degli artisti italiani, le royalty sono arrivate a circa 150 milioni di euro, quasi triplicate dal 2019, con una crescita del 20% solo nell’ultimo anno.

Una delle chiavi del successo globale è rappresentata dalle playlist, che ampliano il pubblico oltre la barriera linguistica e geografica. Negli Stati Uniti, ad esempio, gli ascoltatori hanno inserito brani di artisti italiani in circa 130 milioni di playlist, un numero superiore a quello registrato in Italia stessa.

L’inglese non è più la lingua dominante nel mercato musicale globale. Il 57% delle royalty europee deriva da canzoni in spagnolo, tedesco, francese e italiano. “Nel 2024 negli Stati Uniti 830 milioni di playlist generate dagli utenti hanno integrato artisti europei, seguiti da Messico e Brasile, con milioni di playlist che includono musica europea”, ha concluso Johnson.

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