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30 Maggio 2025 - 16:40
La sicurezza alimentare in Europa passa al setaccio e i numeri parlano chiaro: i pesticidi presenti nei cibi che arrivano sulle tavole europee non rappresentano, nella stragrande maggioranza dei casi, un pericolo per la salute. A confermarlo è l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che nel suo ultimo rapporto annuale 2023 presenta un quadro rassicurante ma non privo di spunti per rafforzare la sorveglianza.
Ogni anno l’EFSA analizza migliaia di campioni alimentari per rilevare la presenza di residui di pesticidi, le sostanze chimiche impiegate per proteggere le colture da parassiti, muffe e infestanti. L’obiettivo è uno solo: garantire che ciò che mangiamo rientri nei limiti stabiliti dalla normativa europea. Nel 2023, i campioni raccolti nel contesto del programma di monitoraggio coordinato – condotto in tutti i Paesi UE, Norvegia e Islanda – sono stati oltre 13.000, selezionati a caso tra dodici alimenti molto comuni nella dieta quotidiana: dalle carote ai kiwi, dalle patate al riso, fino a prodotti di origine animale come fegato bovino e grasso di pollo.
I risultati? Parlano di una conformità del 99% ai limiti di legge. Il 70% dei campioni non mostrava tracce misurabili di pesticidi, un altro 28% ne conteneva quantità minime, ma comunque legali. Solo l’1% – dopo le opportune correzioni legate al margine d’errore dei test – è risultato effettivamente non conforme. Una conferma di stabilità, visto che i numeri sono perfettamente in linea con quelli rilevati nel 2020.
Ma non è tutto. Oltre al monitoraggio casuale, gli Stati membri hanno eseguito anche controlli mirati attraverso il programma MANCP, focalizzandosi su alimenti e provenienze più a rischio. Qui sono stati analizzati oltre 132.000 campioni, con una percentuale di conformità al 98%. I prodotti privi di residui hanno raggiunto il 58%, mentre solo il 2% è stato classificato come non conforme.
Anche sotto il profilo sanitario, il giudizio dell’EFSA è netto: l’esposizione media dei consumatori europei ai residui di pesticidi resta molto bassa, ben lontana da livelli che possano destare preoccupazione. I dati raccolti nel 2023 indicano che l’assunzione complessiva di queste sostanze, nei limiti attuali, non comporta rischi significativi per la salute pubblica.
Tuttavia, l’EFSA lancia un segnale ai Paesi membri: non abbassare la guardia. Le sue raccomandazioni includono una maggiore attenzione alle combinazioni tra specifici pesticidi e colture, un approfondimento sui pochi casi di non conformità e un rafforzamento della vigilanza sugli alimenti importati da Paesi extra-UE, spesso più esposti a superamenti dei limiti consentiti.
A supporto di trasparenza e informazione, l’Autorità ha anche messo a disposizione un tool interattivo online, che consente di esplorare i dati raccolti tramite grafici e tabelle dinamiche. Uno strumento utile non solo per i tecnici del settore, ma anche per i cittadini che vogliono capire meglio cosa arriva nel piatto.
Il messaggio dell’EFSA è chiaro: mangiare in Europa è, oggi, un atto sicuro. Ma la sfida della sicurezza alimentare richiede un monitoraggio costante, una vigilanza efficace e una comunicazione trasparente.
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