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I robot umanoidi entrano in fabbrica: Figure e BMW aprono la via alla nuova automazione

Dagli USA alla Cina, i robot umanoidi cominciano a lavorare accanto all’uomo. Ma l’automazione solleva interrogativi sempre più urgenti sul futuro del lavoro

I robot umanoidi entrano in fabbrica: Figure e BMW aprono la via alla nuova automazione

La notizia ha fatto il giro del mondo. Figure, startup americana specializzata in robotica, ha segnato un traguardo storico: i suoi robot umanoidi Figure 02 hanno completato un turno di 20 ore consecutive nello stabilimento BMW di Spartanburg, in South Carolina. Il Ceo Brett Adcock l’ha annunciato con orgoglio su X, sottolineando i progressi in velocità ed efficienza ottenuti nella linea di assemblaggio del modello X3. Questa collaborazione, avviata a gennaio 2024, ha attirato fin da subito l’interesse dei colossi tecnologici: Microsoft, Nvidia, l’OpenAI Startup Fund e Jeff Bezos hanno investito quasi 700 milioni di dollari nel progetto. Inizialmente, Figure aveva annunciato una partnership con OpenAI per lo sviluppo dei modelli di intelligenza artificiale dei suoi robot, ma successivamente ha deciso di virare verso una soluzione proprietaria, sviluppata internamente.

Pochi giorni prima dell’annuncio ufficiale, è stato diffuso un video in cui si vede un Figure 02 recuperare e posizionare pezzi metallici su una saldatrice. Secondo una fonte interna a BMW, il robot svolge oggi un ruolo specifico nell’assemblaggio dei pannelli di lamiera, un compito ripetitivo ma preciso. Siamo ancora lontani dalle promesse di automazione “end-to-end”, ma per la prima volta in Occidente, robot umanoidi autonomi sono ufficialmente operativi in una fabbrica automobilistica.

Mentre l’Occidente compie i primi passi, in Cina la rivoluzione è già in corso. Alla World Robot Conference 2024 di Pechino sono stati presentati oltre venti modelli di robot umanoidi capaci di apprendere in tempo reale e muoversi con fluidità. Il colosso UBTech, ad esempio, ha già inserito il suo robot Walker S nelle attività di controllo qualità presso la casa automobilistica NIO e in linee di produzione di FAW-Volkswagen. Il governo cinese punta a un’integrazione sistemica di questi sistemi nell’economia entro il 2027.

Il boom della robotica pone una domanda inevitabile: cosa accadrà al lavoro umano? Secondo Goldman Sachs, il mercato dei robot umanoidi raggiungerà un valore di 38 miliardi di dollari entro il 2035. La Citibank spinge lo sguardo ancora più in là, stimando oltre 600 milioni di umanoidi operativi entro il 2050. Di pari passo, il World Economic Forum avverte che entro il 2030, fino al 15% della forza lavoro globale potrebbe essere sostituito da automazione. A essere più esposti sono i lavoratori con basso livello di istruzione e mansioni ripetitive, spesso i meno preparati ad affrontare il cambiamento. Se da un lato si prevede la creazione di 133 milioni di nuovi posti di lavoro, dall’altro ne scompariranno 75 milioni. Ma i nuovi ruoli richiederanno competenze avanzate, spesso fuori portata per chi perderà il lavoro.

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