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Da oggi, il Giappone garantirà i brevetti anche all’intelligenza artificiale: ecco la nuova strategia sulla proprietà intellettuale

Nel piano 2025, Tokyo punta su anime, cultura pop, IA e attrazione di talenti stranieri per rafforzare la competitività e salire nell’indice globale dell’innovazione

Da oggi, il Giappone garantirà i brevetti anche all’intelligenza artificiale: ecco la nuova strategia sulla proprietà intellettuale

Tokyio, immagine di repertorio

Il Giappone rilancia sulla competitività tecnologica con una strategia che unisce tradizione culturale e innovazione. Nel piano per la proprietà intellettuale 2025, presentato dal governo, si prevede il rafforzamento del sistema brevettuale, con un’estensione anche ai contributi legati all’intelligenza artificiale, e misure per attrarre talenti stranieri.

A trainare la promozione economica sarà anche la popolarità internazionale degli anime e della cultura pop giapponese, considerata una leva per accrescere l’influenza economica e culturale del Paese.

L’obiettivo è ambizioso: scalare la classifica dell’indice globale dell’innovazione pubblicato dalla WIPO, dove il Giappone oggi è tredicesimo, puntando a raggiungere il quarto posto entro il 2035. Una sfida che coinvolge oltre 80 indicatori, tra cui istruzione, infrastrutture e ambiente politico.

Il piano prevede anche una revisione delle norme sui brevetti legati all’uso dell’IA, per chiarire i diritti di chi sviluppa tecnologie innovative tramite algoritmi. In parallelo, il governo guarda all’estero, pronto ad attrarre ricercatori e professionisti da altri Paesi, approfittando delle recenti restrizioni accademiche negli Stati Uniti.

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