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L'accordo

Alleanza tra Zuckerberg e Luckey per produrre tecnologie avanzate per la difesa degli Stati Uniti

Come primo obiettivo quello di sviluppare strumenti di realtà aumentata e intelligenza artificiale per i soldati americani

Alleanza tra Zuckerberg e Luckey: obiettivo tecnologie avanzate per la difesa degli Stati Uniti

Foto di repertorio

Mark Zuckerberg e Palmer Luckey si sono stretti la mano in un accordo che segna una nuova era nel campo della tecnologia militare. Meta ha ufficialmente annunciato una partnership con Anduril Industries, la start-up fondata da Luckey, esperto di tecnologia della difesa e fondatore di Oculus, per sviluppare tecnologie avanzate di realtà aumentata e intelligenza artificiale destinate all'esercito statunitense. Una collaborazione che unisce il gigante della realtà virtuale con la nuova frontiera della difesa tecnologica.

Meta ha trascorso l'ultimo decennio a sviluppare intelligenza artificiale e realtà aumentata per costruire la piattaforma informatica del futuro”, ha dichiarato Zuckerberg. “Siamo orgogliosi di collaborare con Anduril per portare queste tecnologie ai militari americani che proteggono i nostri interessi, sia in patria che all'estero.”

L’obiettivo di questa collaborazione è ambizioso: sviluppare strumenti di realtà aumentata e intelligenza artificiale per i soldati americani, migliorando la loro capacità di percepire e integrare le informazioni sul campo di battaglia. Il progetto di punta è il casco intelligente EagleEye, che combina assistenza virtuale, capacità di comunicazione e sensori avanzati per migliorare udito e vista, potenziando le capacità sensoriali dei soldati e rendendoli più reattivi agli attacchi.

La collaborazione segna una sorprendente riconciliazione tra Zuckerberg e Luckey, che nel 2017 aveva cancellato il suo account su Facebook a causa di una controversia. Dopo anni di distanza, i due tornano ora a collaborare, ma non più nell’ambito dell’intrattenimento: il loro obiettivo è il settore militare, con un focus sull’innovazione tecnologica al servizio della difesa.

“Sono felice di collaborare di nuovo con Meta”, ha commentato Luckey. “Il nostro obiettivo è trasformare i combattenti in soldati potenziati grazie alla tecnologia.” Zuckerberg ha sottolineato che la collaborazione è finalizzata a “proteggere gli interessi degli Stati Uniti, sia in patria che all’estero”.

Meta, con il suo know-how nell'intelligenza artificiale e nella realtà aumentata, porterà il suo expertise nel progetto, che si avvale delle avanzate tecnologie sviluppate dai suoi laboratori Reality Labs. Il sistema EagleEye, secondo le dichiarazioni ufficiali, consentirà ai soldati di intercettare droni o bersagli a distanza, migliorando significativamente la loro capacità di risposta sul campo di battaglia.

Questa iniziativa segna un cambiamento importante nella cultura aziendale della Silicon Valley, che storicamente ha mantenuto una certa distanza dal settore militare. Basti pensare che nel 2018 Google aveva rinunciato a un contratto con il Pentagono dopo le proteste interne dei dipendenti. Oggi, però, la situazione è cambiata: Meta ha già autorizzato l’uso dei suoi modelli IA da parte di agenzie governative, e altre aziende tecnologiche come Microsoft sono sempre più coinvolte nello sviluppo di strumenti per la difesa.

L’accordo tra Meta e Anduril si inserisce in un contesto politico sempre più complesso. Dopo la rielezione di Donald Trump, Zuckerberg ha intrapreso un percorso di riavvicinamento, partecipando a incontri privati e sostenendo il comitato per l’insediamento con una donazione di un milione di dollari. Inoltre, Meta ha modificato alcune sue politiche aziendali, allentando le misure contro la disinformazione e interrompendo progetti DEI (diversità, equità e inclusione).

Il nuovo accordo tra Meta e Anduril, dunque, va oltre il settore tecnologico, costituendo un segnale politico e strategico che riflette la crescente integrazione tra Big Tech e politica. Con questo passo, le due aziende non solo abbracciano l'innovazione tecnologica, ma rafforzano il loro ruolo nell'ambito della sicurezza nazionale, evidenziando la convergenza tra potere economico e strategico.

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