Cerca

Cinema e TV

Questo è il film migliore di tutti i tempi e tutti sono d'accordo su questo

Un film che ha scandalizzato al suo tempo e riscritto la storia del cinema

Questo è il film migliore di tutti i tempi e tutti sono d'accordo su questo

Le classifiche dei migliori film della storia del cinema sono tante, ma alcune godono di una autorevolezza riconosciuta a livello globale. Tra queste c’è la top 100 dell’American Film Institute (AFI), che raccoglie le opere statunitensi più rappresentative del grande schermo. Merita menzione anche l’elenco imponente della rivista Empire, che ordina 500 titoli, dal più bello al meno amato.

Ma tra le liste più rispettate dagli addetti ai lavori, c’è quella della rivista britannica Sight & Sound, pubblicata ogni dieci anni dal British Film Institute (BFI). Un vero punto di riferimento, non solo per gli storici del cinema ma anche per registi e critici di tutto il mondo.

Due classifiche, una sola leggenda

Il meccanismo è semplice e affascinante: Sight & Sound pubblica due classifiche separate – una basata sui voti dei critici e una su quelli dei registi. L’edizione del 2022 ha visto la partecipazione di ben 480 filmmaker, tra cui Martin Scorsese, Béla Tarr, e numerosi italiani come Pupi Avati, Alice Rohrwacher, Luca Guadagnino, Michelangelo Frammartino, Alberto Fasulo e Roberto Minervini.

A ciascuno è stato chiesto di indicare i dieci film più grandi di tutti i tempi. E se si guarda tra i film drammatici, uno si distingue su tutti: Quarto Potere (Citizen Kane) di Orson Welles.

Il capolavoro senza tempo di Orson Welles

Realizzato nel 1941, Citizen Kane è stato per decenni considerato il miglior film della storia del cinema. È un’opera che ha riscritto il linguaggio cinematografico, grazie a un uso rivoluzionario della fotografia, del montaggio e della struttura narrativa. Racconta, con toni drammatici e sfumature quasi noir, l’ascesa e la caduta del magnate dell’informazione Charles Foster Kane, ispirato in parte alla figura reale di William Randolph Hearst.

Il film è stato per lungo tempo in cima alla classifica di Sight & Sound, mantenendo la prima posizione per cinquant’anni, fino a quando nel 2012 è stato superato da Vertigo di Hitchcock. Nella classifica più recente dei registi (2022), Quarto Potere continua a occupare una posizione di vertice, dimostrando come, nonostante il passare degli anni, l’impatto drammatico, stilistico e narrativo del film resti ineguagliato.

Orson Welles, già noto per il suo lavoro teatrale e radiofonico, ottenne un contratto senza precedenti con la RKO Pictures, che gli garantiva piena libertà creativa. Con il supporto del direttore della fotografia Gregg Toland, Welles introdusse tecniche innovative come la profondità di campo e il piano sequenza, conferendo al film un realismo visivo senza precedenti.

La controversia con Hearst

Il personaggio di Charles Foster Kane, magnate dell'editoria, fu percepito come una rappresentazione di William Randolph Hearst, potente editore americano. Hearst tentò di bloccare la distribuzione del film, vietandone la pubblicazione nei suoi giornali e cercando di acquistare e distruggere le copie esistenti. Questa campagna di boicottaggio influenzò negativamente il successo commerciale del film, nonostante l'acclamazione della critica.

Riscoperta e consacrazione

Negli anni '50, Quarto Potere fu riscoperto grazie all'interesse di critici europei come André Bazin e alla sua trasmissione televisiva negli Stati Uniti. Da allora, il film è stato oggetto di numerosi studi e analisi, consolidando la sua reputazione come pietra miliare del cinema.

Dal 1962 al 2002, il film ha occupato la prima posizione nella prestigiosa classifica decennale della rivista Sight & Sound del British Film Institute. Nel 2012, è stato superato da Vertigo di Alfred Hitchcock, ma rimane una delle opere più influenti e studiate della storia del cinema.

Perché proprio Quarto Potere?

A renderlo unico è la sua capacità di coniugare grande cinema e profonda riflessione umana. È un film che parla di potere, ambizione, solitudine e, soprattutto, del mistero dell’identità. Il simbolico Rosebud” finale è diventato una delle citazioni più celebri e discusse nella storia della settima arte.

Per tutti questi motivi, se ci si chiede quale sia il film drammatico che i registi ritengono il più grande di sempre, la risposta è chiara: Quarto Potere. Un’opera che, più di ogni altra, continua a incarnare l’idea stessa di cinema come arte totale.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.