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06 Giugno 2025 - 16:55
Nel 2022/2023, 4,3 milioni di bambini nel Regno Unito vivevano in povertà, con 700.000 di loro residenti a Londra. Le cause principali sono salari bassi, lavori precari e il caro-affitti, che colpiscono in particolare le famiglie monoparentali, le minoranze etniche e quelle con disabilità. Per affrontare questa situazione, il governo laburista ha annunciato che, a partire dal 2026, i pasti scolastici gratuiti saranno estesi a tutti i bambini delle famiglie che ricevono l'Universal Credit, un sussidio per chi vive in difficoltà economiche.
Questa misura interessa circa 500.000 bambini, con un risparmio annuo di 500 sterline per ciascun figlio. L'intento è chiaro: garantire che tutti i bambini abbiano accesso a pasti adeguati, migliorando la loro salute e il loro rendimento scolastico. Tuttavia, nonostante l’aspetto positivo del provvedimento, rimangono delle ombre che potrebbero limitarne l’efficacia.
Il Dipartimento per l'Istruzione ha rilevato che, nel gennaio 2024, 2,1 milioni di alunni delle scuole statali avevano diritto ai pasti gratuiti, il dato più alto dal 2006. Ma questo non basta a risolvere il problema della povertà alimentare, che riguarda anche coloro che, pur vivendo in condizioni di difficoltà, non rientrano nei criteri di ammissibilità per l'Universal Credit. Le politiche di accesso al sussidio, come il limite di 7.400 sterline di reddito annuale per le famiglie, hanno escluso 900.000 bambini da questa misura.
La proposta del governo laburista intende ridurre questa esclusione e garantire che più bambini possano beneficiare dei pasti scolastici gratuiti. Questi pasti, infatti, non solo hanno un impatto positivo sulla salute, ma contribuiscono anche a migliorare le capacità cognitive degli studenti.
Tuttavia, il sistema attuale non risponde ancora pienamente alle necessità di molte famiglie. Le politiche passate, che avevano ridotto l’accesso ai pasti gratuiti, hanno escluso numerose famiglie che, pur avendo genitori lavoratori, non guadagnano abbastanza per far fronte ai costi della vita. La crisi del costo della vita ha aggravato questa situazione, portando 7,2 milioni di persone, ovvero l’11% della popolazione, a vivere in insicurezza alimentare. Di questi, il 17% sono bambini, che spesso arrivano a scuola senza aver mangiato nulla.
Nel corso degli anni, i pasti scolastici gratuiti sono stati un pilastro del welfare britannico, ma nel tempo le politiche neoliberiste hanno ridotto l’accesso per molte famiglie cosiddette "lavoratrici povere". L’aumento dei costi abitativi e dei beni di prima necessità ha portato molte famiglie a vivere in condizioni di crescente disagio, nonostante la presenza di almeno un genitore che lavora.
Un altro punto critico della misura è il tetto di due figli per famiglia, una limitazione introdotta dai Conservatori nel 2017. Questa norma esclude circa 300.000 bambini dalla possibilità di beneficiare dei pasti scolastici gratuiti, un fattore che alimenta ulteriormente la disuguaglianza sociale. Le famiglie con salari bassi e lavori precari, unite all’alto costo della vita, continuano a rappresentare una delle principali sfide per il governo. Il provvedimento sui pasti gratuiti, pur apprezzato da molti, potrebbe non essere sufficiente a risolvere in modo definitivo i problemi strutturali che colpiscono le famiglie più vulnerabili del paese.
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