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Medicina

Vaiolo delle scimmie, un nuovo caso in Italia e le linee guida aggiornate dell’OMS: come gestire i contagi a casa e in ospedale

Confermato un caso in Umbria, mentre l’Organizzazione mondiale della sanità rilancia le raccomandazioni per affrontare la diffusione globale del virus

Vaiolo delle scimmie, un nuovo caso in Italia e le linee guida aggiornate dell’OMS: come gestire i contagi a casa e in ospedale

Un nuovo caso di Mpox, la malattia precedentemente nota come vaiolo delle scimmie, è stato confermato in Umbria. Si tratta di un giovane in buone condizioni di salute, per il quale non è ancora chiara l'origine del contagio. L’episodio si inserisce in un contesto di preoccupazione crescente a livello globale, con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che ha recentemente rilasciato nuove linee guida per la gestione, la prevenzione e il controllo dell’infezione.


Mpox: perché l’OMS ha rilanciato l’allerta

Il virus Mpox (Mpxv) ha mostrato un’evoluzione significativa rispetto agli anni passati. Prima del 2022, era circoscritto principalmente all’Africa centrale e occidentale, ma l’epidemia globale del clade IIb ha segnato un punto di svolta. Dal 2024, l’aumento delle infezioni nel continente africano e la comparsa del clade Ib fuori dall’Africa hanno spinto l’OMS a dichiarare nuovamente Mpox “emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale” (PHEIC).

Il 5 giugno 2025, il Comitato di emergenza si è riunito per valutare la conferma o meno dello stato di emergenza, a fronte della diffusione e dei rischi legati ai diversi cladi virali.

Le nuove raccomandazioni aggiornano le indicazioni provvisorie del 2022 e si applicano a tutte le persone contagiate, sia in ambito domiciliare che ospedaliero:

  • Cure ospedaliere: sono raccomandate per chi ha un’infezione acuta o è a rischio di complicanze.

  • Gestione a casa: possibile solo per i casi lievi e non complicati, a patto che le lesioni siano coperte e il paziente indossi una mascherina aderente in presenza di altre persone.

  • In assenza di queste condizioni, è richiesto l’isolamento domiciliare e la riduzione della contaminazione ambientale.

Per i pazienti ricoverati, l’OMS sottolinea l’uso di dispositivi di protezione da parte del personale sanitario: guanti, camici, mascherine e protezioni oculari, con respiratori obbligatori durante le procedure a rischio aerosol.

L’OMS ha inoltre diffuso tre indicazioni cliniche generali:

  1. Allattamento: le madri contagiate possono continuare ad allattare, limitando il contatto diretto con il neonato. Il contatto pieno potrà essere ripreso alla completa guarigione.

  2. Ripresa dell’allattamento: consigliata per le madri guarite che avevano sospeso il contatto con il neonato.

  3. Hiv e Mpox: va avviata tempestivamente la terapia antiretrovirale nei pazienti con infezione da Mpox e Hiv non trattati o che avevano interrotto la terapia.

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