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Switch 2 da record: 3,5 milioni di console vendute in 4 giorni, ma l’entusiasmo frena per le scorte

Il colosso giapponese ha un obiettivo: 15 milioni di pezzi venduti entro marzo 2026

Switch 2 da record: 3,5 milioni di console vendute in 4 giorni, ma l’entusiasmo frena per le scorte

Nintendo ha sfondato il tetto dei 3,5 milioni di unità vendute in soli quattro giorni con il lancio globale della sua attesissima Switch 2, prima nuova console dell’azienda in otto anni. Un debutto da record, ufficializzato l’11 giugno, che fa ben sperare il colosso giapponese nel raggiungimento di un ambizioso obiettivo: toccare i 15 milioni di pezzi venduti entro marzo 2026, lo stesso traguardo conquistato dal primo Switch al suo esordio.

Il successo travolgente ha preso forma sin dalle fasi di preordine, con oltre 2,2 milioni di richieste solo in Giappone attraverso il Nintendo eShop. Tuttavia, l’entusiasmo globale si è scontrato con una dura realtà: la carenza di scorte ha costretto Nintendo ad annullare temporaneamente alcuni ordini, soprattutto nel Regno Unito, lasciando migliaia di fan delusi e a mani vuote.

Il presidente Shuntaro Furukawa si è pubblicamente scusato, riconoscendo le difficoltà e chiedendo ai partner produttivi di accelerare la filiera per evitare di perdere slancio in un mercato ipercompetitivo. La carenza cronica di prodotto, infatti, potrebbe spingere i consumatori verso alternative, compromettendo l’effetto boom iniziale.

Ma le sfide non si fermano alla logistica. Sul fronte commerciale, i venti protezionistici provenienti dagli Stati Uniti minacciano di aumentare il prezzo della console. Furukawa ha lasciato intendere che, qualora le nuove misure tariffarie imposte dall’amministrazione Trump entrassero in vigore, Nintendo potrebbe valutare un ritocco verso l’alto del prezzo al dettaglio.

Secondo Bloomberg Intelligence, la società di Kyoto – assieme a Sony e Microsoft – sarebbe tra le più esposte a una simile misura, data la natura hardware delle sue attività. Gli analisti stimano possibili rincari del 7-8% per il mercato americano, con picchi fino al 30% nello scenario peggiore, malgrado una tregua tariffaria di 90 giorni attualmente in corso.

Per Nintendo si apre dunque un doppio fronte: soddisfare una domanda travolgente e difendere la competitività in un contesto geopolitico ed economico in piena fibrillazione.

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