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Marketing o Solidarietà?

Se lo stadio non si riempie, Beyoncé chiama… le food bank

Il pubblico scarseggia? I biglietti arrivano alle mense dei poveri per evitare vuoti imbarazzanti tra le tribune

Se lo stadio non si riempie, Beyoncé chiama… le food bank

Certo, non ci aspettavamo che il Cowboy Carter Tour di Beyoncé partisse a rilento. Eppure, nonostante una partenza iconica al SoFi Stadium di Los Angeles lo scorso aprile, qualcosa nel meccanismo da tour de force perfetto si è un po’ inceppato. Gli stadi, questa volta, non vanno sold out come un eyeliner waterproof nel backstage della Fashion Week.

Ma tranquilli: niente panico tra glitter e stivali texani. Anzi, la risposta del team della diva texana è stata brillante – e inaspettatamente generosa. A Londra, per evitare l’effetto “vuoti cosmici” tra le gradinate del Tottenham Hotspur Stadium, la produzione ha deciso di regalare centinaia di biglietti a famiglie che si affidano alle mense popolari. Un gesto che mescola charity, strategia e un pizzico di marketing couture.

Le food bank locali, che normalmente aiutano chi fatica ad arrivare a fine mese, si sono ritrovate con biglietti per uno degli show più chiacchierati dell’anno. Non è solo musica: è lifestyle, emozione e un po’ di magia urban per chi, forse, non avrebbe mai pensato di poter vedere Beyoncé dal vivo.

Nel frattempo, online restano disponibili interi settori di posti – 75 sezioni ancora aperte solo per la data del 10 giugno. A frenare le vendite? Forse i prezzi iniziali: parliamo di tagliandi lanciati a oltre 1.100 euro, con fan che, per accaparrarseli in prevendita, hanno sborsato fino a 730 euro. Ma, sorpresa! Ora quei biglietti si trovano anche a 166 euro. Una bella differenza, che ha lasciato l’amaro in bocca a chi ha comprato troppo presto (e troppo caro).

Dalla produzione, però, tutto viene definito “regolare”: Ticketmaster spiega che la fluttuazione dei prezzi a ridosso degli eventi è del tutto legale e consueta. Ma la polemica fashion tra “early bird” e “last minute deal lover” è già servita.

Dietro questa piccola crisi? Una combinazione di fattori: la concorrenza spietata di altri tour colossali e il fatto che il Renaissance Tour ha appena fatto il giro del mondo due anni fa. Forse troppa Beyoncé tutta insieme? Nah. Ma il pubblico, evidentemente, cerca ancora la giusta occasione per tornare a danzare.

Intanto, che si tratti di marketing intelligente o spirito altruista, una cosa è certa: Beyoncé non lascia sedie vuote.

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