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Salute
11 Giugno 2025 - 22:45
Ogni anno in Italia, migliaia di persone, soprattutto anziane, sono vittime di cadute che causano lividi, fratture e ferite gravi, con le ferite alla testa che rappresentano la principale causa di degenza ospedaliera. Le cadute, infatti, sono tra i maggiori fattori di rischio per la salute, in grado di compromettere la qualità della vita, ma troppo spesso vengono sottovalutate, se non ignorate.
Un test semplice e a basso costo, che può essere fatto comodamente a casa, è sempre più utilizzato per monitorare il rischio di cadute e intervenire prima che queste si verifichino. Si tratta del famoso “sit-to-stand test”, noto anche come “test della sedia”, che ha visto il suo debutto negli anni Ottanta e Novanta nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Questo test è stato concepito per misurare la forza muscolare delle gambe, la mobilità e l’autonomia fisica degli individui, in particolare in ambito geriatrico.
Il test consiste in un movimento molto semplice: sedersi su una sedia, incrociare le braccia sul petto e alzarsi e sedersi in continuazione per 30 secondi, contando quante volte si riesce a ripetere il movimento. Il risultato viene poi confrontato con la media per la fascia di età di riferimento. Sebbene sembri banale, questo esercizio si è rivelato un efficace indicatore dello stato di salute fisica, soprattutto per le persone anziane, e aiuta a identificare i rischi di mobilità e autonomia.
I dati raccolti negli anni suggeriscono una lieve differenza tra uomini e donne. Ad esempio, nella fascia di età 60-64 anni, un uomo riesce in media ad alzarsi e sedersi 14 volte in 30 secondi, mentre una donna 12 volte. Con l’aumentare dell’età, i risultati si riducono: un uomo di 80-84 anni, in media, riesce a farlo 10 volte, mentre una donna solo 9. Un risultato inferiore alla media potrebbe indicare un rischio maggiore di cadute e spingere il medico a prescrivere ulteriori esami, anche se non sempre segno di una condizione grave.
Il rischio di cadute è infatti un problema crescente, come ha dimostrato una recente indagine dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS). Secondo i dati raccolti tra il 2022 e il 2023, una persona su cinque ha dichiarato di essere caduta almeno una volta negli ultimi 12 mesi, con conseguenze a volte gravi: nel 48% dei casi le cadute hanno provocato fratture, mentre nel 16% hanno richiesto un ricovero ospedaliero. Il rischio cresce con l’età, con il 33% degli ultra 85enni che ha segnalato almeno una caduta, con una maggiore incidenza tra le donne.
Le cadute avvengono principalmente in casa, con la maggior parte degli incidenti che si verificano in camera da letto, cucina e bagno. In un caso su cinque, però, le cadute avvengono anche in giardino o per strada, mettendo in luce l’importanza di valutare i rischi anche al di fuori degli spazi domestici.
Ma le conseguenze non sono solo fisiche. Psicologicamente, una caduta può avere un impatto devastante, con molti anziani che temono ripetute cadute e, di conseguenza, diventano più sedentari, riducendo le attività quotidiane e l’interazione sociale. Il 60% degli anziani che hanno subito una caduta ha dichiarato di avere paura di cadere di nuovo, un dato che supera il 40% di chi ha paura di cadere in generale.
Questa maggiore sedentarietà può peggiorare ulteriormente la condizione fisica e portare a problemi circolatori, aumento di peso e persino malattie cardiache, aumentando così il rischio di mortalità. Sebbene il test della sedia non possa prevedere un incidente futuro, offre una misura utile per monitorare la forma fisica e intervenire prima che il rischio di caduta diventi un problema serio.
Negli ultimi anni, il test è stato oggetto di numerose ricerche, anche su popolazioni più giovani. Un esempio proviene da uno studio in Svizzera, dove 7.000 persone hanno partecipato a una versione estesa del test, alzandosi e sedendosi in un minuto anziché nei 30 secondi standard. I risultati hanno mostrato ampie variazioni, con i giovani di 20-24 anni che in media eseguivano il movimento 50 volte in un minuto, mentre alcuni arrivavano fino a 72 ripetizioni.
Il “sit-to-stand test” resta uno degli strumenti più semplici e utili per monitorare la propria salute e prevenire rischi legati alle cadute. Un piccolo esercizio che, se integrato nella routine quotidiana, può fare la differenza, migliorando la qualità della vita e prevenendo gravi incidenti.
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