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Il malware
12 Giugno 2025 - 17:35
Un nuovo malware sta mettendo in allarme gli utenti di Internet, sfruttando il crescente interesse attorno a DeepSeek, il controverso chatbot AI proveniente dalla Cina. Secondo gli esperti di Kaspersky GReAT, i cybercriminali hanno creato un sistema ingannevole che riproduce fedelmente la homepage ufficiale del chatbot, con l’obiettivo di indurre gli utenti a scaricare e installare un pericoloso software malevolo chiamato BrowserVenom. Il malware è progettato per modificare i parametri del browser, consentendo ai criminali di raccogliere dati sensibili e informazioni personali, anche da siti bancari.
Il pericolo inizia con una semplice ricerca su Google riguardo a DeepSeek, il chatbot AI alternativo a ChatGPT. I malintenzionati sfruttano Google Ads per pubblicizzare link sponsorizzati che aprono una pagina di phishing identica a quella del sito ufficiale di DeepSeek. Una volta cliccato sul risultato, l'utente viene invitato a scaricare un'applicazione chiamata DeepSeek-R1 Large Language Model (LLM) per Windows, ma ciò che si riceve in realtà è BrowserVenom, un trojan pericoloso che agisce di nascosto. Il malware modifica la configurazione del browser, reindirizzando tutte le azioni dell'utente verso i server dei criminali, i quali possono così ottenere dati sensibili, credenziali di accesso e informazioni bancarie.
Nonostante le prime segnalazioni siano arrivate da paesi come Brasile, Cuba, Messico, India, Nepal, Sudafrica ed Egitto, il pericolo potrebbe estendersi anche in Italia. BrowserVenom non è compatibile con MacOs o Linux, ma riesce a eludere la protezione di Windows Defender, a condizione che l'utente abbia privilegi da amministratore sul proprio PC.
Gli esperti di Kaspersky suggeriscono una serie di precauzioni per evitare di cadere in questa trappola. È fondamentale verificare con attenzione gli indirizzi web che si stanno visitando, scaricare software solo da fonti ufficiali e verificate ed evitare di utilizzare il sistema Windows con privilegi da amministratore. In questo modo, si potrà ridurre il rischio di diventare vittime di un attacco che può compromettere seriamente la sicurezza online.
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