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Xiaomi sfida i giganti dei semiconduttori con un investimento da 6,9 miliardi

Il chip Xring O1 sarà costruito utilizzando una tecnologia produttiva a 3 nanometri di seconda generazione

Xiaomi sfida i giganti dei semiconduttori con un investimento da 6,9 miliardi

Xiaomi ha lanciato un ambizioso piano decennale con un investimento minimo di 50 miliardi di yuan (circa 6,9 miliardi di dollari) destinato allo sviluppo di chip mobili progettati internamente. Questa mossa mira a consolidare la posizione dell'azienda nel competitivo mercato dei semiconduttori, un settore cruciale per il futuro tecnologico dell'azienda.

In un messaggio pubblicato su Weibo, il fondatore Lei Jun ha sottolineato l'importanza strategica di questa iniziativa, descrivendo lo sviluppo dei chip come un passo fondamentale per diventare un leader nel panorama della tecnologia di nuova generazione. L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere l'indipendenza nella progettazione dei semiconduttori, riducendo la dipendenza da fornitori esterni e migliorando la competitività a lungo termine.

Il debutto del primo chip mobile progettato da Xiaomi, chiamato Xring O1, è previsto per il 22 maggio. Il progetto, avviato nel 2021, rappresenta una delle pietre miliari del piano di lungo termine dell'azienda. Finora, Xiaomi ha investito oltre 13,5 miliardi di yuan nello sviluppo delle proprie tecnologie legate ai chip e ha annunciato ulteriori 6 miliardi di yuan da destinare alla ricerca e sviluppo nel 2025. A oggi, il team dedicato a questa divisione conta più di 2.500 ingegneri e tecnici, segno dell’impegno e della serietà con cui Xiaomi affronta questa sfida.

Il chip Xring O1 sarà costruito utilizzando una tecnologia produttiva a 3 nanometri di seconda generazione, una scelta che posiziona Xiaomi tra i leader mondiali nella produzione di semiconduttori per dispositivi mobili. Sebbene non sia stata ancora rivelata l'azienda incaricata della produzione, l’uso della tecnologia a 3 nm rende improbabile il coinvolgimento di SMIC, che attualmente non può superare il nodo dei 7 nm a causa delle restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti.

Questo ambizioso investimento si allinea con le politiche strategiche del governo cinese, che sotto la guida di Xi Jinping ha messo l’autosufficienza tecnologica tra gli obiettivi prioritari del paese. Un passo decisivo per Xiaomi e per la Cina, che mira a rafforzare la propria indipendenza e a competere con le potenze tecnologiche globali nel settore dei semiconduttori.

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