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I polpi invadono il canale della Manica: la migrazione si fa allarme

Le acque più calde sarebbero le responsabili. Ecco cosa sta succedendo nei fondali marini

I polpi invadono il canale della Manica: la migrazione si fa allarme

Polpo

Da marzo 2025, il Canale della Manica è stato teatro di una vera e propria invasione di polpi. I pescatori locali, inizialmente sorpresi da questo boom, si sono presto resi conto che il fenomeno sta diventando una costante. Se per alcuni è una buona notizia dal punto di vista economico, con decine di tonnellate di polpi che arrivano ogni giorno al mercato di Brixham, dall’altro lato ci sono segnali preoccupanti che pongono l'accento sui cambiamenti climatici.

Secondo quanto riportato dal Guardian, a maggio, nel mercato di Brixham sono arrivate 36 tonnellate di polpi, un incremento sbalorditivo rispetto ai 200 kg dello stesso periodo nel 2024. Barry Young, amministratore delegato della Brixham Trawler Agents, ha sottolineato come questa crescita sia legata a fattori che vanno ben oltre una semplice abbondanza di cefalopodi.

Il cambiamento climatico e le ondate di calore marine sono al centro di questa improvvisa proliferazione. Le temperature delle acque del canale della Manica hanno registrato un aumento di 2-4°C rispetto alla media primaverile, con un riscaldamento senza precedenti che ha portato ad una vera e propria invasione di polpi. Come spiegato da Paul Moore, del servizio meteorologico irlandese Met Éireann, l’aumento delle temperature è stato causato da sistemi di alta pressione persistenti che hanno ostacolato le correnti fredde, facendo salire vertiginosamente il calore nel Nord Atlantico.

Le ripercussioni di questo fenomeno sono visibili anche nella fauna marina, come osservato da Carli Cocciardi del Devon Wildlife Trust, che ha fatto notare come, sebbene l’aumento dei polpi sia stato registrato in passato, questa volta il fenomeno sembra essere molto più intenso e legato al riscaldamento delle acque.

Mentre alcuni pescatori sono favorevoli a questa invasione, altri, specialmente quelli che si occupano della pesca di granchi e aragoste, temono le conseguenze. Il problema nasce dalla concorrenza alimentare: i polpi, solitamente tipici del Mediterraneo, stanno infatti depredando le stesse risorse di granchi e aragoste, diminuendo la popolazione di queste specie. Young ha evidenziato che in alcune zone, dove i polpi sono particolarmente numerosi, la cattura di granchi e aragoste è drasticamente calata. Questo accade soprattutto per via delle nasse, attrezzate con aperture che permettono ai granchi e alle aragoste più piccoli di sfuggire, ma che i polpi riescono facilmente a superare.

La Devon and Severn Inshore Fisheries and Conservation Authority (D&S IFCA) sta studiando soluzioni per arginare il problema, proponendo di modificare le aperture delle nasse per limitare l'accesso ai polpi, ma la questione resta complessa e richiede interventi più ampi e a lungo termine.

Quello che sta accadendo nel Canale della Manica non è solo una curiosità legata alla pesca, ma un segnale tangibile di come i cambiamenti climatici stiano trasformando gli ecosistemi marini. 

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