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16 Giugno 2025 - 19:30
Giornalisti, sportivi, politici e personaggi dello spettacolo: nessuno è sfuggito all’esame di maturità, uno dei momenti più importanti e temuti del percorso scolastico. Prima di diventare volti noti e figure pubbliche, anche loro sono stati studenti alle prese con compiti, interrogazioni e la fatidica prova finale. Nel dossier realizzato da Skuola.net, emergono dettagli e aneddoti sulle loro esperienze legate alla maturità.
Tra i politici spicca la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che si è diplomata con il massimo dei voti, 60/60, nell’indirizzo Linguistico. Curiosamente, il suo voto di condotta, pari a 7, non le avrebbe permesso di raggiungere il punteggio pieno con il sistema attuale. Al suo fianco c’è Marina Calderone, ministra del Lavoro, anche lei diplomata con il massimo risultato presso un Istituto Tecnico Commerciale.
Non meno brillanti sono state Elly Schlein, segretaria del PD, che ha preso il massimo punteggio secondo la votazione svizzera (6/6) e ha ricevuto un premio speciale per il miglior rendimento scolastico, e Giuseppe Conte, ex premier, che ha concluso con 60/60 prima di ottenere una laurea cum laude in Giurisprudenza.
Matteo Renzi, invece, racconta di un percorso più tortuoso: rimandato in Scienze al quarto anno, ma riuscito a diplomarsi con il massimo punteggio. Simile la storia di Matteo Salvini, rimandato in Matematica al primo anno, poi diplomato con 48/60. Antonio Tajani, Presidente di Forza Italia, ha descritto se stesso come uno studente “medio”, mai rimandato, con un voto finale di 48/60. Anche il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, si è definito più attivo nelle lotte studentesche che nello studio, raggiungendo comunque un 40/60.
Il Sottosegretario all’informazione Alberto Barachini ha preso 43/60, poi compensando con ottimi risultati all’università. Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, ha ottenuto un 56/60 al Liceo Classico, quasi raggiungendo il massimo, nonostante un’insufficienza in matematica da recuperare. Andrea Abodi, ministro per i Giovani e lo Sport, ha sfiorato il massimo con 58/60, confessando di essere stato “vivace” ma studioso quel tanto che bastava, come certi atleti che danno il massimo solo in gara.
Nel mondo dello spettacolo, la media dei voti è più bassa. Andrea Delogu ha ammesso di aver sofferto molto l’ansia dell’esame, prendendo il minimo indispensabile per il diploma, nonostante le difficoltà legate alla dislessia non diagnosticata. Anche Enrico Mentana, celebre giornalista, ha ottenuto una sufficienza risicata (36/60), penalizzato da una battuta infelice durante l’orale.
Molto meglio è andata a Salvo Di Paola, giovane comico, che si è diplomato con 73/100, descrivendosi come uno studente che “si arrangiava all’ultimo”. Blasco Pulieri, noto agente immobiliare e volto televisivo, ha preso un ottimo 58/60 alla Maturità Scientifica, mentre il cantautore Leo Gassman ha chiuso con 96/100, quasi il massimo. Maria De Filippi ha riportato un buon 52/60, superata però da Carlo Conti, che si è diplomato con il massimo punteggio.
Tra chi ha coltivato passioni forti fin da giovane c’è Vittoria “Vicky” Piria, pilota professionista e commentatrice di Formula Uno, che ha dovuto rimandare l’esame orale a causa delle gare. Gabriele Vagnato, creator amatissimo dalla Generazione Z, ha chiuso con un 93/100.
Non tutti però ce l’hanno fatta o hanno completato il percorso. Ema Stokholma, conduttrice radiofonica, ha dovuto interrompere gli studi per motivi personali. Anche i cantanti Fedez e Blanco non risultano diplomati.
Ricordiamo inoltre la vicenda di Gianluigi Donnarumma, portiere del PSG, che nel 2017 decise di saltare l’esame per una vacanza a Ibiza ma si diplomò l’anno dopo con 70/100. Infine, Jannik Sinner, campione mondiale di tennis, ha abbandonato la scuola pubblica al quarto anno per diplomarsi da privatista in Amministrazione, Finanza e Marketing.
L’esame di maturità, dunque, è un’esperienza che accomuna tutti, indipendentemente dal successo e dalla fama raggiunti. Tra voti alti, difficoltà e aneddoti, emerge un ritratto umano di chi oggi vediamo solo sotto le luci della ribalta.
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