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Famiglia reale

Niente cintura per re Carlo? La verità dietro una regola insospettabile

Una scelta legata alla sicurezza personale, ma il caso Diana riapre le polemiche: "Le cinture avrebbero potuto salvarla"

Niente cintura per re Carlo? La verità dietro una regola insospettabile

Può sembrare una leggenda o una provocazione, ma è una realtà documentata: i membri della Famiglia Reale britannica non indossano sempre la cintura di sicurezza. Dietro questa scelta non c’è leggerezza, ma una precisa strategia legata alla sicurezza personale in situazioni di emergenza. Lo ha confermato Michael Chandler, ex guardia del corpo a Buckingham Palace, sottolineando che, in caso di minaccia, sganciare la cintura potrebbe far perdere secondi preziosi, esponendo la persona a rischi maggiori rispetto a un incidente stradale.

Oltre agli aspetti tattici, c'è anche la questione dell'immunità sovrana. Come ricorda Chandler, re Carlo non può essere perseguito per infrazioni del codice della strada: un privilegio garantito dal Bill of Rights del 1689, che pone la monarchia al di sopra della legge. Ma questo non significa che le cinture vengano ignorate sistematicamente: “Le indossano molto più spesso di quanto si creda”, ha chiarito Chandler, specialmente durante spostamenti veloci su strade extraurbane o autostrade.

Nonostante le giustificazioni, è impossibile non tornare con la mente al tragico incidente di Lady Diana, nel 1997. Lei e Dodi Fayed non indossavano le cinture, e secondo il rapporto dell’Operazione Paget, quella decisione fu fatale. A confermarlo è stato nel 2022 anche David Douglas, ex ufficiale della Metropolitan Police: “Con le cinture, l’80% di possibilità di sopravvivere”, ha dichiarato. La dinamica resta uno dei casi più discussi nella storia recente della monarchia britannica.

Oltre alle ragioni di sicurezza, c'è anche l'elemento estetico. Chandler cita, tra gli uomini, il timore di sgualcire le camicie: un dettaglio che, in un contesto reale, può sembrare marginale ma contribuisce alla scelta. La cintura come ostacolo, dunque, sia per la fuga rapida che per l'immagine.

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