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archeologia
17 Giugno 2025 - 15:00
Una scoperta affascinante dal passato più remoto dell’umanità: dei sonagli in argilla risalenti a 4.500 anni fa, ritrovati a Hama, in Siria, potrebbero essere tra i più antichi giocattoli conosciuti al mondo. È quanto emerge da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Childhood in the Past, che rilegge alla luce dell’infanzia antica alcuni reperti scavati negli anni ’30 e conservati per decenni nei depositi del Museo Nazionale di Danimarca.
Realizzati in argilla e riempiti con sassolini o piccole sfere ceramiche, i sonagli – secondo l’archeologa Mette Marie Hald – erano progettati per emettere un suono sottile e rassicurante, destinato a calmare e divertire bambini molto piccoli, proprio come accade oggi con i giocattoli sonori. “Le impugnature sono troppo piccole per un adulto, perfette per le mani di un bambino”, spiega Hald.
Per decenni questi oggetti erano stati interpretati come strumenti musicali o addirittura elementi rituali apotropaici, destinati ad allontanare gli spiriti maligni. Ma i ricercatori guidati da Georges Mouamar hanno analizzato dimensioni, materiali, tecniche di costruzione e contesto archeologico, arrivando a una conclusione sorprendente: si tratta molto probabilmente di giocattoli prodotti da artigiani professionisti per essere venduti nei mercati della città. Alcuni dei frammenti analizzati erano stati in passato scambiati per oggetti comuni, come un setaccio o una tubatura. Solo con la nuova analisi è stato possibile collegarli ad altri sonagli intatti ritrovati in necropoli e abitazioni della regione, confermando che la loro funzione era probabilmente ludica.
Non tutti gli esperti, però, concordano nel vedere questi manufatti solo come oggetti per bambini. Elynn Gorris, archeologa dell’Università di Lovanio, suggerisce che i sonagli, seppur usabili da bambini un po’ più grandi, potrebbero aver avuto anche un uso cerimoniale o musicale, come in altre culture antiche, inclusi alcuni popoli delle Americhe. La collega Kristine Garroway dell’Hebrew Union College di Los Angeles, pur definendosi convinta dall’ipotesi ludica, sottolinea che i sonagli potrebbero aver avuto un uso duale: prima strumenti magico-religiosi per proteggere la casa, poi strumenti sonori per distrarre i più piccoli.
Se confermata, l’ipotesi dei sonagli come giocattoli rappresenterebbe un punto di svolta nello studio dell’infanzia antica. Come sottolinea Garroway, l’archeologia tende spesso a trascurare l’infanzia, concentrandosi sugli adulti e sul potere. Ma questi piccoli oggetti suggeriscono un’altra narrazione: quella di genitori dell’Età del Bronzo che, proprio come oggi, cercavano di calmare i propri figli con suoni delicati e giocattoli ben fatti.
Oltre ai sonagli siriani, altri presunti giocattoli sono stati scoperti in passato, come un piccolo carro in ceramica ritrovato in Turchia e una testa di pietra da Pantelleria, forse appartenuta a una bambola. Ma i sonagli di Hama, con la loro produzione seriale e la diffusione in tutta la regione, offrono uno degli sguardi più chiari e toccanti sull’infanzia di 4.500 anni fa.
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