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ESAME DI MATURITà

ChatGPT alla Maturità: ecco come avrebbe sviluppato la traccia B2

Come l'intelligenza artificiale avrebbe scritto il tema su: "'Rispetto', è la parola dell’anno Treccani. E serve per respirare"

ChatGPT alla Maturità: ecco come avrebbe sviluppato la traccia B2

Abbiamo chiesto a ChatGpt , come avrebbe svolto le tracce della Maturità 2025 della prima prova d'italiano della tipologia B – ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO, Proposta B2

Comprensione e analisi

1. Riassumi il contenuto del testo nei suoi snodi tematici essenziali

Il testo proposto riflette sull’importanza del rispetto, parola scelta dall’Istituto Treccani come “parola dell’anno” 2024. L’autore, Riccardo Maccioni, evidenzia come il rispetto sia fondamentale per costruire relazioni sane e una società più giusta. A differenza dell’aggressività verbale e dell’indifferenza, il rispetto crea ponti, cementa legami e aiuta a comprendere gli altri. Il testo mette in evidenza il significato originario della parola, che richiama il “guardare di nuovo”, ossia il prendersi il tempo di considerare l’altro prima di giudicarlo. Maccioni conclude sottolineando che solo attraverso il rispetto si può costruire una comunità armoniosa e inclusiva.

2. Con quali argomenti l'autore sostiene l'importanza del "rispetto"? 

L’autore sostiene l’importanza del rispetto attraverso diversi argomenti che ne evidenziano la centralità nelle relazioni umane e nella vita sociale. In primo luogo, il rispetto viene descritto come attenzione, cura e stima verso l’altro, una forma di comunicazione che non si impone con aggressività, ma che costruisce legami positivi e duraturi.

In secondo luogo, esso è indicato come un vero e proprio antidoto alla violenza: la sua assenza è spesso alla base delle forme di prevaricazione e sopraffazione esercitate quotidianamente contro le donne, le minoranze, le istituzioni e l’ambiente.

Il rispetto, inoltre, può diventare un collante sociale, una forza capace di tenere unite le persone anche in situazioni difficili o a rischio di conflitto, rafforzando la coesione e il senso di comunità. Infine, il significato etimologico della parola, che deriva dal latino respicere – “guardare di nuovo” – invita alla riflessione e al ripensamento, contrastando la tendenza al giudizio immediato e superficiale. Guardare di nuovo significa riconoscere l’umanità dell’altro, tenere conto delle sue esperienze e delle sue battaglie interiori.

3. Il testo proposto si sofferma su parole e atteggiamenti che quotidianamente negano il rispetto: riportane degli esempi più significativi

Maccioni elenca diversi atteggiamenti che negano il rispetto e compromettono le relazioni umane, rendendole fragili o addirittura distruttive. L’indifferenza, ad esempio, viene indicata come uno dei comportamenti più dannosi, talvolta persino più dell’odio, poiché trasmette un totale disinteresse per l’esistenza dell’altro. A questa si aggiungono la noncuranza e la sufficienza, che mostrano un atteggiamento di distacco e mancanza di empatia, facendo sentire chi le subisce invisibile o sminuito. Infine, l’insolenza, il disprezzo e lo spregio rappresentano forme più dirette e violente di negazione del rispetto, espressioni verbali o comportamentali che feriscono profondamente e minano le basi della convivenza civile.

4. Individua quali sono, a parere di Maccioni, gli atteggiamenti concreti per opporsi alla mancanza di rispetto

Per contrastare la mancanza di rispetto, Maccioni propone una serie di atteggiamenti concreti che possano favorire relazioni più umane e profonde. Innanzitutto, invita ad allenarsi alla cura dell’altro e alla gentilezza, riscoprendo il valore dei gesti semplici e premurosi che mostrano attenzione e sensibilità verso chi ci circonda. È fondamentale anche evitare il giudizio impulsivo, imparando a prendersi il tempo necessario per comprendere le storie, le esperienze e le fragilità delle persone, senza fermarsi all’apparenza.

L’autore sottolinea inoltre l’importanza di promuovere il gusto dell’incontro e dell’ascolto attento, elementi essenziali per instaurare un dialogo autentico e rispettoso. Infine, Maccioni invita a coltivare la responsabilità individuale e collettiva, insieme al senso di appartenenza alla stessa umanità, con l’obiettivo di costruire una comunità armoniosa, fondata sulla solidarietà e sulla comprensione reciproca.

PRODUZIONE SCRITTA

Titolo: “Il rispetto: una scelta quotidiana per una società migliore”

In un mondo sempre più frenetico e spesso dominato da egoismi, la parola “rispetto” suona come un invito urgente a ritrovare l’umanità nei rapporti. Il testo di Maccioni mi ha fatto riflettere su quanto oggi sia diventato difficile, ma anche necessario, dare valore a ciò che sembra scontato: la dignità dell’altro.

Viviamo in una società dove i social media, pur avendo tanti aspetti positivi, hanno contribuito a una comunicazione spesso aggressiva e superficiale. Si giudica con un clic, si offende dietro uno schermo, si dimentica che dall’altra parte c’è una persona vera, con emozioni e problemi. Il rispetto, invece, ci chiede di rallentare, di metterci nei panni dell’altro, di non reagire d’istinto ma di cercare di capire.

Nella mia esperienza personale, ho capito cosa significhi il rispetto soprattutto a scuola. Quando qualcuno è preso in giro per come si veste o parla, chi rispetta non ride, ma magari tende una mano. Mi è capitato di assistere a episodi del genere, e non è sempre facile opporsi, ma farlo fa la differenza. Anche il silenzio, a volte, può diventare una forma di complicità con la mancanza di rispetto.

Il rispetto è anche attenzione per l’ambiente, per gli animali, per chi la pensa diversamente. È educazione, ma anche empatia. Non vuol dire essere sempre d’accordo con tutti, ma trattare ogni persona con la stessa dignità con cui vorremmo essere trattati noi. In questo senso, credo che il rispetto sia una base per ogni altra forma di valore: senza rispetto non può esserci vera giustizia, vera libertà o vera amicizia.

In conclusione, condivido pienamente la scelta di Treccani: “rispetto” è davvero una parola fondamentale oggi. Non è solo un concetto astratto, ma una pratica quotidiana che può cambiare i rapporti, migliorare la convivenza, creare un mondo più giusto. Sta a noi, ogni giorno, scegliere di esercitarlo.

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