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I 4 ragni più velenosi d’Italia: classifica e caratteristiche

Dal ragno violino alla vedova nera, ecco quali sono gli aracnidi più pericolosi presenti sul territorio italiano

I 4 ragni più velenosi d’Italia: classifica e caratteristiche

Una Vedova Nera Mediterranea, o Latrodectus tredecimguttatus

In Italia vivono oltre 1.600 specie di ragni, ma solo alcune possono causare conseguenze gravi per la salute umana. La maggior parte delle specie è innocua o provoca solo lievi fastidi. Tuttavia, quattro ragni meritano particolare attenzione per la potenza del loro veleno e gli effetti che possono avere sull'organismo.

1. Ragno Violino (Loxosceles rufescens)
È considerato il più pericoloso tra i ragni italiani. Il suo veleno ha effetti necrotizzanti e può causare gravi lesioni cutanee, note come loxoscelismo. Solo in metà dei casi il morso rilascia veleno, ma quando accade può portare alla necrosi dei tessuti, con casi estremi che hanno richiesto l’amputazione dell’arto colpito. Di dimensioni contenute, marrone e con zampe lunghe, si nasconde in casa tra lenzuola, scarpe e vestiti.

2. Vedova Nera Mediterranea (Latrodectus tredecimguttatus)
Diffusa soprattutto nelle regioni del Sud e in Sardegna, la vedova nera è temuta per la potenza neurotossica del suo morso. Sebbene le morti siano rare, gli effetti possono essere gravi, soprattutto per bambini, anziani e persone fragili. La femmina è facilmente riconoscibile dall’addome nero con 13 macchie rosse. Il morso può provocare dolori intensi, crampi e sudorazione.

3. Segestria Florentina
Nera e lucida, con riflessi iridescenti, è tra i ragni più grandi d’Europa. Costruisce ragnatele tubolari e vive in crepe, cantine e vecchie abitazioni. Nonostante il veleno sia a bassa tossicità, il morso è molto doloroso e spesso impressiona per la sua aggressività. È presente in tutte le regioni italiane.

4. Ragno dal Sacco Giallo (Cheiracanthium punctorium)
Dal caratteristico colore giallognolo, con una linea scura sul corpo, si nasconde tra la vegetazione e sorprendentemente anche sulle pompe di benzina. Il suo veleno non è letale, ma provoca bruciore, nausea, cefalea e gonfiore. Il morso è doloroso, soprattutto per l’azione meccanica dei suoi potenti cheliceri. Non è presente in Sicilia.

Questi quattro aracnidi rappresentano i principali esemplari da tenere sotto controllo in Italia. Sebbene gli incontri pericolosi siano rari, è bene sapere come riconoscerli e quando rivolgersi a un medico.

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