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L'AI di Google ha avuto un attacco di panico giocando a Pokémon

Nonostante i suoi progressi, Gemini mostra comportamenti inaspettati, inclusi momenti di panico che compromettono le sue prestazioni

L'AI di Google ha avuto un attacco di panico giocando a Pokémon

Immagine di repertorio

Le aziende di intelligenza artificiale sono in continua competizione per dominare il settore, ma a volte, si trovano a competere anche nei palazzetti delle palestre di Pokémon. Google, infatti, ha sottoposto il suo ultimo modello AI, Gemini 2.5 Pro, ad alcuni test nel videogioco Pokémon, rivelando comportamenti alquanto curiosi e sorprendenti.

Un recente rapporto ha svelato che quando i Pokémon di Gemini 2.5 Pro sono vicini alla sconfitta, l'intelligenza artificiale reagisce con una sorta di “panico”. Questo stato emotivo artificiale fa sì che le capacità logiche del modello subiscano una "degradazione qualitativamente osservabile", cioè un netto calo nelle sue prestazioni, proprio come accade a un essere umano sotto stress. Il risultato sono decisioni affrettate e poco ragionate che influenzano negativamente il gioco.

Questo comportamento è emerso durante alcune trasmissioni su Twitch, in cui due sviluppatori non affiliati a Google o Anthropic hanno dato vita ai format “Gemini Plays Pokémon” e “Claude Plays Pokémon”. Questi stream consentono a chiunque di osservare in tempo reale come un’intelligenza artificiale affronta un videogioco, e vederla prendere decisioni e risolvere problemi. Sebbene non sia tanto importante il tempo che impiega a completare il gioco (poiché Gemini impiega ore per fare ciò che un bambino potrebbe fare in pochi minuti), la vera curiosità sta nel suo comportamento durante il percorso.

Il “panico” di Gemini diventa evidente quando il modello smette di utilizzare gli strumenti a sua disposizione per risolvere i problemi e inizia a compiere azioni impulsive. Questi momenti di crisi sono diventati così frequenti che i partecipanti alle chat su Twitch li hanno notati, commentando le difficoltà del modello nel prendere decisioni adeguate quando la pressione aumenta.

Un’altra AI, Claude, ha mostrato comportamenti altrettanto bizzarri. In uno dei suoi tentativi, Claude ha erroneamente ipotizzato che, facendosi sconfiggere dai suoi Pokémon, sarebbe stato trasportato al Pokémon Center della città successiva. Tuttavia, il gioco non funziona in quel modo: quando tutti i Pokémon muoiono, il personaggio ritorna al Pokémon Center più vicino, non alla città successiva. Il risultato è stato un tentativo paradossale da parte dell'AI di “uccidersi” nel gioco, con i fan che guardavano increduli mentre il modello seguiva una logica totalmente sbagliata.

Nonostante queste difficoltà, Gemini 2.5 Pro ha anche mostrato alcuni aspetti positivi. Ad esempio, il modello ha avuto successo nel risolvere i complessi enigmi delle Victory Road grazie all’utilizzo di strumenti progettati autonomamente.  Queste difficoltà e successi offrono uno spunto interessante sulla capacità di adattamento delle intelligenze artificiali. Mentre i limiti attuali sono evidenti, il potenziale di miglioramento è altrettanto chiaro. In futuro, modelli come Gemini potrebbero essere in grado di risolvere questi problemi senza l’aiuto umano, magari addirittura creando moduli che li rendano immuni al “panico”.

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