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Il Ponte Matematico di Cambridge: come regge senza viti né bulloni?

Scopri la verità sul famoso ponte di legno costruito con una tecnica unica, spesso attribuito (a torto) a Newton, ma che nasconde un vero capolavoro di ingegneria e artigianato.

Il Ponte Matematico di Cambridge: come regge senza viti né bulloni?

All'interno del prestigioso campus dell'Università di Cambridge si trova un ponte che ha alimentato storie e dicerie per secoli: il celebre Ponte Matematico. La leggenda più famosa lo attribuisce addirittura a Isaac Newton, che, secondo il mito, lo avrebbe progettato e costruito senza l'uso di alcun elemento metallico, come chiodi o bulloni. Una storia affascinante, certo, ma completamente priva di fondamento.

Il racconto popolare vuole che Newton, forte della sua mente geniale, avesse ideato una struttura autoportante così perfetta da non richiedere alcun fissaggio meccanico. Anni dopo, quando il ponte cominciò a deteriorarsi, si sarebbe reso necessario smontarlo, ma nessuno fu più in grado di ricostruirlo con la stessa tecnica "misteriosa". Per questo motivo, fu rimontato con l’aggiunta di viti e bulloni.

Peccato che Newton sia morto nel 1727, mentre il Ponte Matematico fu progettato solo vent'anni più tardi, nel 1748 da William Etheridge, e costruito l’anno seguente da James Essex il Giovane. La versione attuale risale a una ricostruzione fedele del 1905.

Nonostante la presenza di documenti storici dettagliati e perfino fotografie ottocentesche che mostrano chiaramente gli elementi di giunzione, il mito ha continuato a circolare. C'è chi sostiene addirittura che il ponte sia ispirato a Leonardo Da Vinci, ma anche qui mancano riscontri storici. L’origine della leggenda resta sconosciuta, ma si inserisce perfettamente nel filone delle storie "troppo belle per essere vere".

Anche se il Ponte Matematico non fu costruito come racconta la leggenda, esistono davvero strutture in legno realizzate senza chiodi o bulloni. In Giappone, ad esempio, esiste una tecnica antichissima chiamata Kigumi, che consiste nell’incastro preciso di elementi in legno per costruire oggetti, edifici e persino ponti.

Un esempio straordinario di questa arte è il ponte Kintaikyō, costruito nel 1673 nella città di Iwakuni, prefettura di Yamaguchi. La sua struttura curvilinea fu realizzata grazie all'abilità artigiana del Kigumi, con l’uso integrativo di cinghie per la stabilità. Purtroppo, fu distrutto da un tifone nel 1950 e ricostruito poi con metodi più moderni, compresi viti e bulloni.

Il Kigumi è talmente sofisticato che spesso è impossibile capire, guardando l'opera finita, come sia stato possibile assemblarla. In Giappone esistono persino mostre dove vengono esposti modelli smontati per spiegare i complessi incastri che stanno alla base di questa tradizione artigianale.

La leggenda del Ponte Matematico di Newton è affascinante e continua a incuriosire turisti e appassionati di scienza, ma si tratta di una pura invenzione. Tuttavia, ci ricorda che a volte la realtà può essere tanto sorprendente quanto la fantasia: ponti senza viti esistono davvero, solo... non a Cambridge.

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