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Maturità 2025
19 Giugno 2025 - 19:22
Un tema di maturità, una traccia dedicata a Paolo Borsellino, un messaggio Instagram e il nome di Fabrizio Corona. Tanto è bastato per far deflagrare uno dei casi più controversi – e discussi – di questa Maturità 2025. A innescare la miccia, lo stesso ex fotografo dei vip, che sui social ha pubblicato i messaggi ricevuti da alcuni maturandi: “Ti ho paragonato a Borsellino nel tema della maturità”, scrive uno. “Sei un’ispirazione”, ribadisce un altro. E il web si infiamma.
Tutto parte da una delle sette tracce proposte dal Ministero dell’Istruzione per la prima prova scritta: la tipologia C1, tema d’attualità. Il brano scelto è tratto da “I giovani, la mia speranza”, scritto da Paolo Borsellino nel 1992 e pubblicato postumo da Epoca. In quel testo, il giudice assassinato dalla mafia parlava ai ragazzi, con fiducia e senso civico, invitandoli a credere nella giustizia.
Ed è proprio lì che alcuni studenti hanno deciso di tirare in ballo Fabrizio Corona, citandolo – e in alcuni casi addirittura accostandolo – al magistrato simbolo della lotta alla mafia. Il motivo? Il suo podcast Falsissimo, in cui l’ex paparazzo ha indagato, con toni da reportage crudo e provocatorio, sulla recente strage di Monreale, dove tre ragazzi sono morti in un contesto di violenza giovanile e armi.
Corona, da sempre abile nel cavalcare l’onda mediatica, non si è lasciato sfuggire l’occasione. Ha pubblicato gli screenshot nelle sue storie Instagram e risposto con un messaggio vocale a uno degli studenti: “Mi hai paragonato a Borsellino? Sono lusingato. In bocca al lupo per la tua Maturità”. Poi, il post: “Grazie ragazzi. Tutto quello che faccio è per voi”.
Un endorsement che ha acceso ancora di più la polemica. Perché il paragone, per molti, è suonato come un cortocircuito culturale.
Sui social si è scatenata una tempesta. “Spero li boccino tutti, non hanno capito nulla”, commenta qualcuno. “C’è da preoccuparsi per la capacità di lettura critica dei ragazzi”, scrive un altro. E ancora: “Paragonare Corona a Borsellino è come mettere insieme Don Milani e Fabrizio Miccoli”.
La vera domanda, però, è un’altra: è solo una provocazione adolescenziale, oppure il segno di una deriva culturale più profonda? Se da un lato il gesto dei ragazzi può essere letto come una semplificazione ingenua, dall’altro evidenzia un problema ben più serio: la difficoltà nel distinguere tra notorietà e autorevolezza, tra fama e impegno civile.
Il caso apre una riflessione scomoda: chi sono oggi i modelli di riferimento dei giovani? Quanto conta la scuola nel guidarli nella comprensione del presente? È lecito che un personaggio come Corona, con un passato segnato da condanne e controversie, venga inserito in un tema sulla legalità, anche se in chiave critica?
Certo è che la scuola si ritrova, ancora una volta, a fare da specchio a una società che premia l’esposizione più dell’etica, l’audience più dell’autorevolezza.
Non c’è niente di inventato, solo la realtà di uno scambio social che ha fatto irruzione tra i banchi di scuola. L’Esame di Stato 2025 passerà alla storia anche per questo: per quel giorno in cui alcuni studenti, tra un foglio e una tastiera, hanno accostato Fabrizio Corona a Paolo Borsellino. E nel farlo, senza forse rendersene conto, hanno acceso un riflettore impietoso sul nostro tempo.
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