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CLIMA

A giugno, il Mediterraneo più caldo che mai: effetti sulle acque e sull’atmosfera

L’aumento delle temperature marine e il picco dell’ozono preoccupano gli esperti: un futuro incerto per l’ambiente e la salute umana

Il Mediterraneo più caldo che mai: effetti sulle acque e sull’atmosfera

Il Mar Mediterraneo

Il caldo estremo che ha colpito il Mediterraneo nelle ultime settimane è solo un campanello d’allarme dei cambiamenti climatici in corso. Secondo i dati del sistema di monitoraggio satellitare Copernicus, la temperatura media in superficie del nostro mare ha raggiunto i 24,5°C già a metà giugno, con un anticipo di un mese rispetto alla norma. Questo rappresenta un aumento di 2,6°C rispetto ai valori storici, una situazione mai registrata finora almeno da quando sono iniziate le misurazioni. Le acque più calde, come quelle delle Baleari, del Golfo del Leone e del Mar Ligure, segnano anomalie ancora più accentuate (+3,8°C).

Un mare che si riscalda così velocemente ha gravi implicazioni. L'aumento della temperatura marina provoca cambiamenti sostanziali nell'ossigenazione delle acque, alterando gli equilibri degli ecosistemi marini e favorendo l'invasione di specie aliene. Non solo: l'innalzamento delle temperature contribuisce al riscaldamento dell'atmosfera, creando un circolo vizioso che alimenta eventi meteorologici estremi. L'energia accumulata dal mare nel corso degli anni sta ormai riscaldando gli oceani a ritmi impressionanti, con un incremento di 16 zettajoule nel 2024, cioè trenta volte l'energia consumata globalmente in un anno. Questi cambiamenti potrebbero intensificare i fenomeni climatici estremi come nubifragi e siccità, aggravando ulteriormente la vulnerabilità di Paesi come l'Italia.

L’alta temperatura non colpisce solo le acque, ma anche l’atmosfera. L’ozono troposferico, che è un inquinante dannoso per la salute umana e l’ambiente, ha raggiunto livelli preoccupanti nel Mediterraneo, a causa delle alte temperature di giugno 2025. Questo fenomeno ha causato un aumento delle concentrazioni di ozono in tutta l’Europa meridionale, con livelli che hanno superato le soglie di sicurezza per la salute pubblica. Secondo i dati del Copernicus Atmosphere Monitoring Service, la quantità di ozono è aumentata in modo anomalo rispetto agli anni precedenti, a causa delle alte temperature che favoriscono la sua formazione attraverso reazioni fotochimiche.

Se i trend attuali di riscaldamento continuano, i problemi legati all’innalzamento delle temperature marine e atmosferiche aumenteranno, con gravi conseguenze per gli ecosistemi e le comunità locali. Gli esperti prevedono che fenomeni come nubifragi e siccità diventeranno più frequenti e intensi, mettendo sotto pressione le infrastrutture e l'ambiente. Per questo motivo, le politiche ambientali e le misure di adattamento ai cambiamenti climatici dovrebbero diventare priorità assolute.

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