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Stress da esame? Ecco come può cancellare il 15% della memoria degli studenti

La memoria a breve e lungo termine risente infatti dell’infiammazione indotta dal cortisolo, che ostacola il recupero dei ricordi

Stress da esame? Ecco come può cancellare il 15% della memoria degli studenti

Lo stress da esami non si limita a qualche notte insonne o a un po’ di agitazione prima della prova. Secondo un nuovo studio, condotto dalla Ruhr-Universität di Bochum, ha effetti concreti — e misurabili — sulla memoria. I ricercatori hanno monitorato un gruppo di studenti universitari in uno dei momenti più delicati della carriera accademica: il periodo degli esami. I risultati parlano chiaro: livelli elevati di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, possono compromettere l’efficienza dell’ippocampo, la regione del cervello responsabile dei processi mnemonici.

I test cognitivi condotti prima e dopo le sessioni d’esame hanno rivelato un calo medio del 12–15% nella capacità di richiamare informazioni acquisite, in particolare tra gli studenti affetti da ansia da prestazione. La memoria a breve e lungo termine risente infatti dell’infiammazione indotta dal cortisolo, che ostacola la formazione e il recupero dei ricordi. Un impatto tutt’altro che trascurabile per chi affronta prove ravvicinate e carichi di studio intensi.

I ricercatori sottolineano come questo fenomeno metta in luce un principio fondamentale: la salute mentale è parte integrante del rendimento scolastico. Rilassamento guidato, esercizio fisico regolare e una buona qualità del sonno diventano quindi strumenti strategici, non accessori. Tecniche spesso sottovalutate, ma in grado di fare la differenza tra un blackout e una risposta brillante.

Lo studio aggiunge un tassello importante alla comprensione del legame tra stress e apprendimento. In un sistema che spesso premia la resistenza allo sforzo più che l’efficienza cognitiva, questi dati invitano a ripensare il modo in cui si affrontano le prove accademiche.

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