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Waves4Water è il progetto per trasportare l'energia nel futuro

Al via il primo impianto sperimentale in Sardegna per produrre energia pulita e affrontare la crisi idrica attraverso il mare

Waves4Water è il progetto per trasportare l'energia nel futuro

Il mare non è più solo un elemento naturale da ammirare, ma una vera e propria risorsa da cui attingere energia pulita e soluzioni concrete per affrontare l’emergenza idrica. È questa la scommessa del progetto “Waves4Water”, promosso dall’Azienda speciale Parco di Porto Conte e finanziato con 485 mila euro del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Obiettivo: trasformare il moto ondoso in energia e acqua potabile, grazie a un innovativo sistema ibrido sviluppato da Wave for Energy.

La fase sperimentale si è conclusa con successo e ora il progetto entra nel vivo con l’installazione, nei giorni scorsi, del primo prototipo Wepa (Water Energy Point Absorber). Il dispositivo galleggiante, posizionato al largo di Capo Galera, poco fuori dal perimetro dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana, rappresenta un vero concentrato di tecnologia verde.
Il Wepa è un sistema integrato che unisce un convertitore d’energia da moto ondoso di tipo “point absorber”, pannelli fotovoltaici e micro-eolico, per alimentare un impianto di desalinizzazione ad osmosi inversa. Il risultato è duplice: produzione di energia elettrica e ottenimento di acqua dolce, il tutto senza impattare l’ambiente circostante. “L’idea è nata da un report dell’Enea che indicava la Sardegna come una delle regioni del Mediterraneo con il maggiore potenziale meteomarino per la produzione di energia dalle onde”, racconta il direttore del Parco Mariano Mariani.

Il progetto “Waves4Water” è pensato come modello replicabile, ideale per comunità remote, isole e aree naturalistiche protette, dove le infrastrutture tradizionali spesso risultano inadeguate o troppo invasive. “Si tratta di una tecnologia dal bassissimo impatto ambientale, che si integra perfettamente nel paesaggio marino e costiero della Sardegna”, sottolinea Mariani.
L’impianto è il frutto di un’intensa attività di ricerca e sviluppo tecnologico, con l’ambizione di portare avanti un nuovo concetto di produzione energetica locale, pulita e sostenibile.

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