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Curiosità del cinema

Una sequenza di 30 secondi che ha racchiuso un intero franchise

La scena della grotta del primo 'L'Era Glaciale' era piena di indizi nascosti: un esempio di genio (forse) involontario

Una sequenza di 30 secondi che ha racchiuso un intero franchise

Quando nel 2002 uscì L’Era Glaciale, primo film della fortunata saga animata targata Blue Sky Studios, nessuno avrebbe immaginato che una sequenza di 30 secondi ambientata in una grotta avrebbe potuto racchiudere il futuro dell’intero franchise. E invece, rivedendola oggi, quella scena appare come una misteriosa premonizione, disseminata di easter egg, omaggi alla cultura pop e piccoli indizi che – col senno di poi – sembrano quasi aver annunciato le trame dei sequel.

Il dinosauro congelato: anteprima (involontaria?) del terzo capitolo

Durante l’attraversamento della grotta ghiacciata, Manny, Sid e Diego passano davanti a una serie di creature imprigionate nel ghiaccio. Tra queste, spicca chiaramente quella di un dinosauro: un dettaglio apparentemente comico e fuori contesto in un’epoca in cui i dinosauri erano già estinti.

Eppure, sette anni dopo, con L’Era Glaciale 3 – L’Alba dei Dinosauri (2009), i nostri protagonisti scoprono un mondo sotterraneo preistorico dove queste creature gigantesche sono sopravvissute. Coincidenza? Forse. Ma agli occhi dei fan, quella fugace inquadratura del 2002 sembra oggi una sorprendente anticipazione narrativa.

L’alieno e l’UFO: uno scherzo diventato canonico

Nella stessa scena, compare anche un classico disco volante alieno. All’epoca fu visto come una semplice gag – uno dei tanti inserti ironici per il pubblico adulto.

Ma nel quinto film della saga, Ice Age: In rotta di collisione (2016), gli alieni diventano parte integrante della trama, con Scrat protagonista di un’esilarante avventura spaziale in una navicella UFO. Ancora una volta, un elemento inizialmente marginale viene recuperato anni dopo per costruire un’intera storia.

La bambina che saluta come Spock

Un altro dettaglio memorabile della sequenza è la bambina preistorica che, guardando la navicella, mostra la mano nel celebre gesto "Live long and prosper" reso famoso da Spock in Star Trek. Un chiaro omaggio voluto dagli animatori, che amavano inserire riferimenti culturali nerd tra le pieghe della narrazione.

Un easter egg veloce, forse impercettibile per i più piccoli, ma che ha fatto ridere generazioni di fan.

Genialità o fortuna?

È improbabile che nel 2002 gli autori del primo Ice Age sapessero già che il franchise sarebbe durato oltre un decennio, toccando cinque film principali, vari spin-off e serie. Ma il fascino di quella scena nella grotta sta proprio qui: nel suo miscuglio di citazioni, gag e suggestioni che, forse senza volerlo, ha creato un ponte temporale tra il primo film e quelli che sarebbero venuti.

E adesso? Cosa ci aspetta nel sesto Ice Age?

Dopo anni di silenzio, Disney (che ora possiede il brand) sta lavorando a un sesto capitolo del franchise. Secondo alcune indiscrezioni, il nuovo film potrebbe riportare i protagonisti nel presente, magari attraverso un paradosso temporale provocato – ancora una volta – da Scrat, l’incontenibile scoiattolo dai denti a sciabola.

Ed è qui che la tradizione degli easter egg potrebbe evolversi ancora: si vocifera che la nuova pellicola includerà riferimenti a Jurassic Park, Star Wars, e addirittura Marvel, in chiave parodica. Un modo per continuare quel gioco di citazioni che da sempre accompagna la saga.

Chissà: magari, riguardando proprio la scena della grotta nel primo film, scopriremo nuovi indizi che oggi ci sfuggono… ma che tra qualche anno ci sembreranno chiarissimi.

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