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L'anniversario
26 Giugno 2025 - 00:00
Il 26 giugno 1997, una piccola casa editrice britannica, la Bloomsbury, pubblicava un romanzo dal titolo Harry Potter and the Philosopher’s Stone. Nessuno, né l’autrice J.K. Rowling né gli editori che per primi credettero in lei, potevano immaginare che quel libro avrebbe dato vita a uno dei più grandi fenomeni culturali e editoriali del XX e XXI secolo.
La storia di Harry Potter comincia molto prima della sua pubblicazione. Joanne Rowling – che poi avrebbe scelto lo pseudonimo neutro “J.K.” per attrarre anche lettori maschi – ideò l’idea del giovane mago durante un viaggio in treno da Manchester a Londra nel 1990. In quel momento, senza penna né carta, immaginò un ragazzo ignaro del proprio destino magico, cresciuto con degli zii crudeli e in attesa di scoprire il proprio posto nel mondo.
Da quel viaggio nacque l’intera architettura narrativa di Hogwarts e del mondo magico. Ma la strada verso la pubblicazione fu lunga: Rowling scrisse Harry Potter and the Philosopher’s Stone tra il 1990 e il 1995, lavorando in caffetterie di Edimburgo, dove si rifugiava con la figlia neonata dopo un divorzio difficile e un periodo di forte instabilità economica. Le prime versioni del manoscritto furono rifiutate da ben dodici case editrici prima che la Bloomsbury, grazie anche all’intuizione della figlia di otto anni di uno degli editori, accettasse di pubblicarlo.
La prima tiratura del libro fu di appena 500 copie. Oggi, quelle copie valgono migliaia di sterline sul mercato del collezionismo. Il libro fu accolto con entusiasmo dalla critica e, soprattutto, dai giovani lettori britannici, che trovarono nella figura di Harry un eroe in cui identificarsi: orfano, emarginato, ma destinato a grandi cose. In pochi mesi, il passaparola fece crescere le vendite in modo esponenziale.
Nel 1998, il libro fu pubblicato negli Stati Uniti da Scholastic con il titolo modificato in Harry Potter and the Sorcerer’s Stone, per renderlo più appetibile al pubblico americano. Il resto è storia: traduzioni in oltre 80 lingue, 7 volumi, 8 film, parchi a tema, musical, videogiochi e una comunità globale di fan.
Il successo di Harry Potter ha riscritto le regole dell’editoria per ragazzi. Ha inaugurato un’epoca in cui la letteratura per l’infanzia e adolescenza non è più considerata un genere minore, ma un terreno fertile per storie complesse, universali e profondamente emotive. L’eroe imperfetto, l’amicizia come motore narrativo, l’adolescenza vissuta tra magia e buio, sono elementi che hanno ispirato intere generazioni e influenzato scrittori di tutto il mondo.
A 28 anni dalla sua uscita, Harry Potter e la Pietra Filosofale continua a essere letto da milioni di bambini (e adulti). Mentre la saga ha visto ampliamenti, spin-off (come Animali Fantastici) e ora anche una nuova serie TV in produzione per HBO Max, il libro originario resta un caposaldo. È il punto da cui tutto è iniziato: l’alfabeto di un mondo che, pur parlando di magia, ha insegnato a molti a credere in sé stessi, nei propri amici e nella forza della gentilezza.
In un’epoca in cui l’immaginazione sembra avere sempre meno spazio, il primo libro di Harry Potter resta una porta aperta verso un altrove necessario. E il 26 giugno, ogni anno, ci ricorda quanto anche un manoscritto scritto tra mille difficoltà possa cambiare per sempre il corso della cultura pop.
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