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Social Media Day: alla scoperta del primo social network della storia

Dal boom globale alle origini dimenticate: come SixDegrees ha gettato le basi dei social che usiamo oggi

Social Media Day: alla scoperta del primo social network della storia

Social Media Day: alla scoperta del primo social network della storia

Come ogni anno, il 30 giugno si festeggia il Social Media Day, una ricorrenza istituita nel 2010 da Mashable, una delle più autorevoli piattaforme di informazione tecnologica, con l’obiettivo di riconoscere l’importanza dei social media nel connettere persone e comunità in tutto il mondo.

Nel corso degli anni, il Social Media Day è diventato un appuntamento globale, celebrato con eventi, incontri e workshop in oltre 90 città sparse per il pianeta. È un momento per riflettere sul ruolo sempre più centrale che le piattaforme social hanno nelle nostre vite quotidiane: dalla comunicazione personale all’informazione, dal marketing alla politica.

Nel 2025 si stima che il numero di utenti attivi sui social media superi i 5 miliardi, con una crescita del 10% rispetto al 2024. Un dato che conferma la centralità di questi strumenti nella nostra società digitale.

Ma qual è stato il primo vero social network della storia?
La risposta risale al 1997, anno in cui venne lanciato a New York SixDegrees, piattaforma ideata da Andrew Weinreich e ispirata alla teoria dei "sei gradi di separazione". Il sito permetteva agli utenti di creare un profilo personale, aggiungere amici e — a partire dal 1998 — navigare tra le connessioni della propria rete sociale.

Sebbene alcune di queste funzionalità fossero già presenti in forma parziale su altri servizi (come AIM, ICQ o Classmates.com), SixDegrees fu il primo a riunirle tutte in un unico ambiente, gettando le basi per i social network moderni. Tuttavia, il progetto non riuscì a sostenersi economicamente e fu chiuso nel 2000.

Il Social Media Day è un’opportunità per approfondire il funzionamento delle piattaforme digitali, analizzarne gli impatti — positivi e negativi — e riflettere su come il nostro modo di comunicare sia radicalmente cambiato nel giro di pochi decenni. I social media non sono più solo uno svago, ma strumenti fondamentali nella costruzione dell’identità, nella diffusione delle idee e nella partecipazione alla vita pubblica.

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