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MUSICA

La musica al tempo dell’Intelligenza Artificiale: un quarto dei ricavi degli autori a rischio entro il 2028

Secondo uno studio europeo, l’IA potrebbe sottrarre fino a 4 miliardi di euro ai creatori musicali, cresce l’allarme tra le piattaforme e le società di tutela

La musica al tempo dell’Intelligenza Artificiale: un quarto dei ricavi degli autori a rischio entro il 2028

L’intelligenza artificiale sta cambiando il volto dell’industria musicale. Da semplice strumento tecnologico, si è trasformata in un protagonista che, se da un lato apre nuove possibilità creative, dall’altro solleva serie preoccupazioni economiche. Un’indagine congiunta tra la Confederazione internazionale delle società di autori e compositori (Cisac) e gli analisti di Pmp Strategy ha evidenziato un dato allarmante: entro il 2028, il 25% degli introiti degli artisti potrebbe essere compromesso dall’impatto crescente dell’IA generativa. Una perdita potenziale stimata in circa 4 miliardi di euro.

A testimoniarlo sono anche i numeri pubblicati da Deezer, nota piattaforma di streaming musicale. Grazie a una tecnologia esclusiva sviluppata internamente, l’azienda è riuscita a identificare e quantificare i contenuti generati artificialmente: ogni giorno, circa il 18% dei nuovi brani caricati è frutto dell’intelligenza artificiale, ovvero quasi 20.000 tracce quotidiane. Si tratta di un’impennata rispetto a inizio 2025, quando la percentuale si attestava attorno al 10%. Tuttavia, considerando l’intero catalogo disponibile sulla piattaforma, la musica prodotta da IA rappresenta ancora una quota ridotta: circa lo 0,5%.

Aurelien Herault, Chief Innovation Officer di Deezer, ha spiegato che l’afflusso di contenuti musicali creati da algoritmi non mostra segnali di rallentamento. Ha aggiunto che l’IA generativa potrebbe, in potenza, favorire la produzione musicale e il consumo di contenuti da parte del pubblico. Tuttavia, ha insistito sulla necessità di affrontare questa evoluzione con criterio, per evitare che gli artisti vengano penalizzati. Herault ha sottolineato che la piattaforma sta già adottando contromisure concrete, come l’esclusione dei brani interamente generati da IA dai suggerimenti automatici proposti agli utenti.

Il settore musicale si trova dunque a un bivio: accogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie senza trascurare la difesa del lavoro creativo umano. Mantenere la trasparenza e tutelare i diritti degli autori sarà essenziale per garantire un futuro equilibrato tra innovazione e sostenibilità culturale.

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