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SALUTE
05 Luglio 2025 - 16:06
Si annida nei rubinetti, nei climatizzatori, nelle docce di hotel e palestre. Basta inalare qualche minuscola goccia d’acqua contaminata e in pochi giorni può trasformarsi in una polmonite grave. È la legionella, un’infezione spesso sottovalutata ma tutt’altro che rara. Ogni estate, con il caldo e la riattivazione degli impianti, i casi aumentano. Sapere come si trasmette e riconoscere i primi segnali può fare la differenza tra una guarigione rapida e un ricovero d’urgenza. Ecco tutto quello che bisogna sapere – senza allarmismi, ma con consapevolezza.
La legionella è un’infezione causata dal batterio Legionella pneumophila, presente in natura ma particolarmente a suo agio in ambienti umidi artificiali, come impianti idrici, sistemi di climatizzazione, umidificatori o docce. Quando queste strutture non vengono pulite o manutenute regolarmente, diventano il luogo ideale per la proliferazione del batterio.
Il contagio avviene attraverso l’inalazione di aerosol contaminati, cioè minuscole goccioline d’acqua che possono rimanere sospese nell’aria. Non si trasmette da persona a persona, un aspetto importante da chiarire, ma solo entrando in contatto con l’ambiente contaminato. Gli ambienti più a rischio sono gli ospedali, gli alberghi, le piscine, le palestre, ma anche le abitazioni private rimaste chiuse a lungo, come le seconde case o gli appartamenti inutilizzati da mesi.
L’infezione da legionella si può presentare in due forme cliniche differenti. La prima, nota come febbre di Pontiac, è una forma più lieve che ricorda un’influenza stagionale. Provoca febbre, dolori muscolari, mal di testa e una generica sensazione di malessere. Di solito si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni, senza bisogno di cure particolari.
La seconda forma è la cosiddetta malattia del legionario. È più grave e può causare sintomi intensi come febbre alta, tosse (secca o con catarro), difficoltà respiratorie, brividi, dolori muscolari marcati e una forte stanchezza. Nei casi più seri, soprattutto nei soggetti fragili, possono comparire anche nausea, vomito, diarrea e, talvolta, confusione mentale. A questo stadio l’infezione può degenerare in una polmonite vera e propria, diventando potenzialmente pericolosa per la vita se non trattata con tempestività.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), ad essere più esposti al rischio di sviluppare forme gravi sono le persone sopra i cinquant’anni, in particolare i fumatori, chi soffre di malattie respiratorie croniche e chi ha un sistema immunitario compromesso, magari a causa di patologie pregresse o terapie farmacologiche. Anche gli anziani e i pazienti ospedalizzati rappresentano categorie particolarmente vulnerabili.
La prevenzione della legionella è possibile, e anche piuttosto semplice, ma richiede costanza e attenzione. È fondamentale garantire una manutenzione regolare degli impianti idrici e dei sistemi di climatizzazione, sia in ambito domestico che in strutture pubbliche. Dopo lunghi periodi di inattività, è consigliabile far scorrere l’acqua calda per alcuni minuti prima di utilizzarla, in modo da eliminare eventuali cariche batteriche. È altrettanto importante mantenere i boiler a temperature superiori ai 50°C, evitare ristagni d’acqua e pulire periodicamente rubinetti, soffioni e filtri. Uno studio pubblicato su The Lancet Infectious Diseases ha evidenziato come molti focolai di legionella in Europa siano legati proprio alla scarsa manutenzione degli impianti idrici.
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