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Il caso
28 Giugno 2025 - 08:30
Immagine di repertorio
Non c’è acqua potabile in tutti gli ospedali. Questa è la gravissima accusa mossa in un comunicato dalla Cgil alla Città della Salute, dove bere dal rubinetto o anche semplicemente lavarsi potrebbe, a detta del sindacato, risultare pericoloso per i pazienti. La denuncia si estende anche alla Regione, colpevole di non aver avvisato adeguatamente riguardo alla non potabilità dell’acqua nelle strutture.
Tuttavia, al momento non ci sono prove a sostegno delle accuse mosse, ma sono stati effettuati ieri dai tecnici della Prevenzione dell’Asl Città di Torino alcuni prelievi dalla rete idrica, i cui risultati arriveranno in poche settimane. Ma dunque, perché denunciare una situazione che non si è constatata con certezza? Le ragioni sono due.
La prima è l’evidente obsolescenza degli impianti, che già in passato sono stati la causa di alcuni casi di legionella all’interno degli ospedali. In queste occasioni sono stati anche effettuati alcuni monitoraggi, che più volte hanno portato al divieto di utilizzo degli impianti, fino a quando non fosse stata accertata la loro sicurezza. Per ovviare alla situazione, erano stati utilizzati cloro e filtri ai rubinetti, ma la salute dei pazienti era già stata messa a rischio.
La seconda, invece, si collega a una circolare risalente a marzo 2024, in cui si ricorda al personale che “è vietato consumare derrate destinate ai pazienti, compresa l’acqua minerale in bottiglietta”. L’accusa si inserisce in un contesto in cui all’organico non è concesso usufruire delle bottigliette dell’ospedale, e (se dovesse rivelarsi veritiera) neanche consumare l’acqua del rubinetto. A quel punto sarebbero, a tutti gli effetti, privi di acqua potabile nelle ore lavorative.
L’Assessorato alla Sanità, invece, si difende dalle accuse sostenendo la totale infondatezza delle denunce, ribadendo che: “In base ai Piani di campionamento AFS (Acqua Fredda Sanitaria) effettuati ed agli ultimi monitoraggi, tutti i parametri analizzati nei quattro presidi sono risultati conformi ai valori definiti”. L’Assessorato alla Sanità rinnova poi la fiducia posta nella figura di Thomas Schael, commissario dell’attuale vertice aziendale e responsabile della circolare sulle bottigliette d’acqua.
Fabrizio Ricca, capogruppo Lega in Piemonte, e Luigi Genesio Icardi, presidente della Commissione Sanità della Regione Piemonte e Consigliere Lega, rispondono alla denuncia affermando che: "La Cgil dovrebbe pensare ai lavoratori anziché a diffondere notizie non vere. Giovedì in Consiglio regionale chiederemo a Riboldi di riferire sulla vicenda e - continua - se saranno confermati i dati diffusi oggi dalla Giunta, valuteremo l’ipotesi di un esposto per procurato allarme. Tutte le nostre aziende sanitarie, in tutto il Piemonte, monitorano costantemente la rete dell’acqua potabile, e le Molinette non sono certo escluse dal circuito dei controlli”. La questione dunque resta aperta, e potrà essere chiarita solo all’arrivo dei risultati delle analisi.
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