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Cinema e TV
07 Luglio 2025 - 11:25
A soli due giorni dall’uscita nelle sale di Superman (in arrivo il 9 luglio 2025), cresce l’attesa per il primo capitolo del nuovo DC Universe firmato da James Gunn. La pellicola, con David Corenswet nel ruolo di Clark Kent/Superman e Rachel Brosnahan in quello di Lois Lane, si propone come una rilettura profonda e umana del personaggio, senza però rinunciare all’azione e allo spirito epico del supereroe più iconico di sempre.
In un’intervista rilasciata a The Times U.K., James Gunn ha spiegato la visione che ha guidato la scrittura e la regia del film: “Superman è la storia dell’America. Un immigrato che arriva da un altro mondo e cresce con valori umani. Ma per me è soprattutto una storia che dice che la gentilezza è un valore… ed è qualcosa che abbiamo perso.”
Con questa dichiarazione, Gunn ha voluto sottolineare la carica simbolica del personaggio, in un’epoca storica dove il concetto di solidarietà sembra smarrito.
Le parole di Gunn non sono una semplice forzatura contemporanea: affondano le radici nella storia stessa della nascita di Superman, creato nel 1938 da Jerry Siegel e Joe Shuster, entrambi figli di immigrati ebrei europei. Kal-El, il nome kryptoniano del supereroe, è un bambino salvato da un mondo in rovina e accolto sulla Terra, dove cresce con i valori semplici e profondi di una famiglia del Midwest americano.
Negli anni, critici e storici del fumetto hanno spesso interpretato Superman come allegoria dell’esperienza immigrata negli Stati Uniti: un “altro” che viene accolto, si integra, e finisce per diventare il più umano tra gli umani. In questo senso, il film di Gunn non innova, ma ripristina un significato originario.
Sui social, la dichiarazione di Gunn ha raccolto consensi e qualche polemica. Molti fan e osservatori hanno apprezzato l’approccio più empatico e sociale al personaggio, vedendolo come una risposta a tempi polarizzati e cinici. “Un Superman che parla di gentilezza? È quello di cui abbiamo bisogno adesso”, si legge su X.
Non sono mancati però i commenti critici, soprattutto da ambienti conservatori americani, che hanno accusato Gunn di “politicizzare” un personaggio dei fumetti. Il regista ha risposto senza mezzi termini: “Ci saranno degli idioti che reagiranno male. Pazienza. F*****o loro.”
Con Superman pronto a volare di nuovo sul grande schermo, il messaggio di fondo è chiaro: non serve venire da un altro pianeta per essere un eroe, basta scegliere la gentilezza. James Gunn promette un film che, pur tra scontri cosmici e superpoteri già stabiliti, mette al centro l’anima di un personaggio che da quasi un secolo racconta l’America che sogna e accoglie, più che quella che respinge.
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