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08 Luglio 2025 - 15:20
Il progetto musicale generato dall’intelligenza artificiale che supera un milione di ascoltatori su Spotify
I Velvet Sundown sono un progetto musicale interamente generato da intelligenza artificiale. Nonostante l’assenza di musicisti reali, il gruppo ha superato in poche settimane il milione di ascoltatori mensili su Spotify, attirando l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori. I presunti componenti della band — Gabe Farrow, Lennie West, Milo Rains e Orion “Rio” Del Mar — sono identità fittizie. Le loro voci, i testi, gli arrangiamenti e persino le immagini promozionali sono prodotti da strumenti AI, tra cui Suno per la parte musicale e ChatGPT per la generazione dei contenuti testuali e visivi.
Il fenomeno ha iniziato a emergere nel giugno 2025, con la pubblicazione di due album disponibili sulle principali piattaforme di streaming. Non esistono tracce precedenti del gruppo, né biografie né concerti. Il loro stile musicale è stato definito come una combinazione di psichedelia anni ’70, alt pop cinematografico e soul analogico. Le loro canzoni, presenti in playlist popolari come “Indie Morning” o “Coffeehouse Rock”, sono costruite per un ascolto rilassato e ripetuto.
La strategia è chiara: inserirsi in segmenti di consumo musicale dove la componente autoriale è secondaria rispetto all’atmosfera sonora. In un contesto in cui l’ascolto passivo — in auto, al lavoro o durante attività quotidiane — è prevalente, brani “neutri” e privi di discontinuità emotive possono avere successo anche senza un’identità definita.
Il caso Velvet Sundown solleva interrogativi su trasparenza e regolamentazione. A differenza di piattaforme come Deezer, Spotify non richiede attualmente l’etichettatura dei contenuti generati da AI. Questo ha portato diversi artisti del panorama internazionale, tra cui Elton John e Dua Lipa, a chiedere norme più rigorose in tema di riconoscibilità e tutela del lavoro umano.
La band fittizia si inserisce in un contesto più ampio che vede l’intelligenza artificiale entrare nel mondo musicale. In Francia, l’AI AIVA è legalmente riconosciuta come compositrice. Altri esempi includono il rapper virtuale FN Meka (poi rimosso per controversie legate a stereotipi razziali) e il collettivo NPC ideato da Grimes.
Tuttavia, non tutto è orientato verso una produzione autonoma. Alcuni progetti artistici puntano sull’uso dell’AI come strumento di supporto alla creatività umana. È il caso dell’installazione sonora Kórsafn di Björk, reattiva ai dati ambientali, o di produzioni musicali in cui l’AI co-crea contenuti insieme ad artisti.
Nel caso dei Velvet Sundown, il successo dimostra la capacità degli algoritmi di generare prodotti musicali funzionali a specifici contesti di consumo. Rimane però aperta la questione dell’impatto sulla percezione del pubblico e sulla sostenibilità culturale di una musica priva di biografie, conflitti e storie. Un fenomeno che, secondo alcuni osservatori, rappresenta la “nuova estetica del vibe”: meno contenuto emotivo, più funzionalità algoritmica.
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