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Economia
10 Luglio 2025 - 10:20
L'Italia si prepara ad accogliere un'ondata di milionari nel 2025. Secondo uno studio di Henley & Partners, società di consulenza specializzata in programmi di residenza e cittadinanza, il nostro Paese vedrà l'arrivo di 3.600 nuovi ricchi, posizionandosi al terzo posto a livello globale, superata solo da Emirati Arabi Uniti (9.800) e Stati Uniti (7.500). Anche la Svizzera, storica meta di facoltosi, si fermerà a tremila ingressi. Il totale dei patrimoni che migreranno in Italia è stimato in 20,7 miliardi di dollari.
La migrazione di capitali, che nel 2025 coinvolgerà un record di 142mila milionari a livello mondiale (con previsioni di 165mila nel 2026), è legata a questioni di politica internazionale e, in larga parte, a incentivi fiscali. Molti Paesi, infatti, cercano di attrarre persone molto ricche con regimi fiscali specifici.
L'Italia ha fatto la sua mossa nel 2017, introducendo la cosiddetta "norma CR7", così chiamata per le condizioni molto vantaggiose che garantì a Cristiano Ronaldo al momento del suo trasferimento alla Juventus. Questa norma prevedeva, per chi si trasferiva in Italia, una flat tax di 100mila euro sui redditi provenienti dall'estero per 15 anni. Quest'anno, la cifra è salita a 200mila euro, un aumento che, a quanto pare, non ha comunque scoraggiato l'interesse dei più ricchi.
Peter Ferrigno, direttore dei servizi fiscali di Henley, ha spiegato che "il raddoppio della flat tax dell'Italia è parzialmente spiegato dai sette anni di inflazione" e non ha affatto ridotto il desiderio di vivere nel nostro Paese. Il confronto con la Svizzera è eloquente: "Le persone tendono a confrontare [l'Italia] con la Svizzera, dove le flat tax cambiano da cantone a cantone, ma in genere partono da circa 250mila franchi (circa 267mila euro)".
Il nostro Paese viene preferito persino al Principato di Monaco, che quest'anno acquisirà solo 200 nuovi milionari, nonostante non applichi alcuna tassazione. "Molti clienti hanno analizzato il costo complessivo delle abitazioni e delle tasse e l'Italia può essere meno costosa di Monaco, malgrado la flat tax", ha scritto ancora Ferrigno, aggiungendo che l'Italia è stata preferita anche alla Grecia, dove pure le tasse sono inferiori.
Henley sostiene che la migrazione di capitali abbia effetti benefici sull'economia di un Paese. Non solo perché i milionari diventano consumatori, ma anche perché spesso investono nel mercato azionario locale o creano nuove aziende, con positive ricadute sull'occupazione. "In gioco", ha scritto il CEO di Henley, Juerg Steffen, "c'è un profondo cambiamento dell'influenza economica, perché i Paesi non competono solo per il talento, ma anche per le fortune che ne risultano, emergendo come nuovi porti di prosperità o come sconfitti in una corsa globale alla ricchezza che accelera sempre di più".
Esistono però anche voci critiche. Come riportato dal Corriere della Sera, alcuni osservatori sostengono che la corsa ad accogliere milionari possa produrre una concorrenza al ribasso tra i Paesi, che offrono condizioni sempre più vantaggiose ai ricchi, mentre la pressione fiscale sugli altri cittadini rimane alta. L'arrivo di persone molto facoltose, inoltre, può far salire i prezzi, a partire da quelli delle case: c'è il pericolo della gentrificazione e la possibilità che si creino bolle immobiliari in zone o quartieri di lusso. Spesso, inoltre, a migrare sono persone a fine carriera, che non si spostano per investire altrove, ma per godersi la pensione.
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