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Condizionatore o deumidificatore: chi consuma di più? Il confronto tra comfort e bolletta

I due apparecchi funzionano in modo simile ma consumano in modo molto diverso. Tutto quello che c’è da sapere per scegliere bene quest’estate

Condizionatore o deumidificatore: chi consuma di più? Il confronto tra comfort e bolletta

Con l’arrivo del caldo estivo, molti si pongono la stessa domanda: meglio accendere il condizionatore o il deumidificatore? Entrambi migliorano il comfort degli ambienti interni, ma lo fanno in modo diverso e con impatti molto diversi sulla bolletta elettrica. Capire quanto consumano e come funzionano può fare la differenza tra una scelta consapevole e una spesa evitabile.
Il condizionatore abbassa la temperatura e rimuove l’umidità, rendendo l’aria fresca e secca. Il deumidificatore, invece, si limita a rimuovere l’umidità in eccesso, senza raffreddare l’ambiente. Anzi, può addirittura riscaldarlo leggermente, a causa del calore prodotto durante il funzionamento.

La differenza tecnica principale è nella struttura:

  • nei condizionatori split, l’unità interna raffredda l’aria e quella esterna espelle il calore.
  • nei deumidificatori a condensazione, entrambe le unità di scambio termico sono all’interno, e il calore viene rilasciato nella stanza stessa.
  • esistono anche condizionatori portatili monoblocco, simili ai deumidificatori per forma e funzionamento, ma dotati di tubi di scarico per l’aria calda che vanno diretti all’esterno.

Il condizionatore consuma in media tre volte più energia rispetto a un deumidificatore, questo perché per raffreddare l’aria è necessaria più energia che semplicemente ridurne l’umidità.

Ad esempio: un deumidificatore domestico consuma circa 300 watt all’ora; un condizionatore split da 9000 BTU consuma circa 800 watt all’ora. Considerando 5 ore di utilizzo al giorno per 90 giorni (450 ore totali), il consumo sarà 135 kWh per il deumidificatore, 360 kWh per il condizionatore. A prezzi medi attuali dell’energia elettrica (0,25 €/kWh), si parla di circa 33,75 euro per il deumidificatore e 90 euro per il condizionatore.

Quando scegliere l’uno o l’altro?
Il deumidificatore è ideale in ambienti già freschi ma umidi, come cantine, seminterrati o case di montagna. Perfetto se si soffre di muffa o si vuole migliorare la qualità dell’aria senza abbassare troppo la temperatura.
Il condizionatore è invece necessario in appartamenti esposti al sole, piani alti o città molto calde, dove abbassare la temperatura è fondamentale. Spesso può essere usato anche in modalità “dry”, cioè solo deumidificazione, risparmiando energia.

Il condizionatore costa di più all’acquisto, soprattutto se si opta per i modelli fissi con installazione a parete. Il deumidificatore ha un costo di ingresso più basso.
Anche la manutenzione incide: i filtri dei condizionatori vanno puliti spesso e, nei modelli fissi, servono controlli periodici da parte di tecnici. I deumidificatori richiedono invece una manutenzione più semplice e casalinga.
Per valutare correttamente i consumi, è sempre bene consultare l’etichetta energetica dell’apparecchio, che indica classe energetica, consumi annui e altre specifiche.

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