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L’insalata caprese ha cent’anni. E c’entra anche Marinetti.

Un piatto semplice e iconico che profuma d’estate… e di futurismo.

L’insalata caprese ha cent’anni. E c’entra anche Marinetti.

L’insalata caprese ha cent’anni. E c’entra anche Marinetti.

Semplice, fresca e gustosa, l’insalata caprese accompagna le estati degli italiani — e non solo — da almeno un secolo. Ma qual è la sua vera origine?

Le teorie sulla nascita di questo piatto sono molte. C’è chi la fa risalire alla cucina contadina, chi la considera un omaggio alla regina Margherita, sulla scia della celebre pizza. Ma una delle storie più affascinanti porta dritto agli anni ’20 del Novecento e a un protagonista inaspettato: Filippo Tommaso Marinetti, il padre del futurismo.

Durante un soggiorno a Capri, dove era impegnato in uno spettacolo, Marinetti — notoriamente avverso alla pasta — si trovò a cena in un hotel, probabilmente il Grand Hotel Quisisana. Secondo la cronaca, lo chef decise di ideare per lui un piatto senza carboidrati, leggero ma d’effetto: nacque così la caprese. Tre ingredienti semplici, capaci di evocare la bandiera italiana: pomodoro, mozzarella e basilico, con un filo d’olio.

Ma il viaggio della caprese non finisce lì. Nel 1951 fu un altro personaggio illustre a contribuire alla sua popolarità: Re Farouk d’Egitto, che durante un soggiorno sull’isola se ne innamorò a tal punto da contribuire a diffonderla ben oltre il Golfo di Napoli.

Come il suo sapore, la storia della caprese è semplice, ma sorprendente

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