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Come la politica ti fa invecchiare: ecco perché chi vive in contesti difficili sembra più "grande" della sua età

Qualità dell’aria, disuguaglianze socioeconomiche e di genere, ma soprattutto politica: cosa influenza il modo in cui diventiamo vecchi

La politica ti fa invecchiare

Invecchiamento precoce, immagine di repertorio

L’invecchiamento non è determinato solo da fattori biologici e comportamentali, ma anche dal contesto politico e ambientale in cui si vive. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature Medicine e coordinato dal Trinity College Dublin, che ha analizzato i dati di cittadini in 40 Paesi, tra cui l’Italia.

Secondo i ricercatori, “l'invecchiamento è un processo di cambiamenti biologici e di salute che si verificano nel tempo e che sono influenzati da una combinazione di fattori biologici, comportamentali e ambientali”. Lo studio ha misurato l’effetto combinato di questi elementi, definiti esposoma, scoprendo che una parte dei soggetti esaminati presenta un invecchiamento accelerato, con età biologica superiore a quella cronologica. Una delle ragioni per cui, quando si vedono le foto di persone coinvolte in guerre o in condizioni di povertà estrema, persino gli adolescenti hanno l'aspetto di uomini vissuti.

Rispetto ai coetanei, queste persone hanno una probabilità fino a otto volte più alta di avere una ridotta capacità nelle attività quotidiane e quattro volte maggiore di soffrire di declino cognitivo. I tassi più elevati di invecchiamento accelerato sono stati rilevati nei Paesi a basso reddito, come Egitto e Sudafrica. I Paesi europei, tra cui Italia, Francia e Germania, hanno invece mostrato livelli più alti di invecchiamento sano.

Le cause? Secondo lo studio, contano la qualità dell’aria, le disuguaglianze socioeconomiche e di genere, e anche il contesto politico, come il modello di rappresentanza o il diritto di voto. “La nostra età biologica riflette il mondo in cui viviamo. L'esposizione all'aria tossica, l'instabilità politica e la disuguaglianza, ovviamente, influenzano la società, ma plasmano anche la nostra salute”, ha dichiarato Agustin Ibanez, coordinatore della ricerca. “Dobbiamo smettere di pensare alla salute del cervello come a una responsabilità puramente individuale e considerare un quadro più ecologico e ‘neuro-sindemico’”, ha concluso. In sostanza, non si può risolvere individualmente un problema sistemico.

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