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Gite fuori porta
17 Luglio 2025 - 17:30
C’è un angolo del Piemonte, a meno di un’ora da Torino, dove la pietra racconta storie antiche e il silenzio del bosco sembra custodire un segreto. È il Ponte del Diavolo di Lanzo, costruito nel 1378 per collegare il borgo alla città, ma diventato celebre per una leggenda che profuma di Medioevo, paura e ingegno popolare.
Oggi è una delle mete più suggestive per una gita fuori porta: 65 metri di lunghezza sospesi sopra la Stura di Lanzo, in una gola scavata in epoche preistoriche. Ma la bellezza del luogo non è solo naturale. È anche narrativa.
Secondo la tradizione orale, il ponte venne costruito due volte e crollò puntualmente due volte. Gli abitanti, disperati per le spese e i fallimenti, si trovarono davanti a un’offerta da brividi: il Diavolo in persona propose di erigerlo lui, in cambio dell’anima del primo che l’avrebbe attraversato.
I lanzeni accettarono. Ma al momento decisivo, invece di una persona, fecero passare un cagnolino. Il Diavolo, beffato, reagì con rabbia e colpì le rocce con violenza: da quelle zampate infernali nacquero le Marmitte dei Giganti, cavità rocciose ancora visibili dietro la cappella di San Rocco, all’ingresso del ponte.
Il ponte non è solo leggenda. Al centro si nota ancora un arco in pietra: è ciò che resta di una porta costruita nel 1564, usata per bloccare l’accesso al borgo durante le epidemie di peste. Un tempo in cui la malattia non arrivava tramite schermi o aerei, ma a piedi. E bastava una porta chiusa a salvare una comunità.
Oggi il Parco del Ponte del Diavolo è un luogo perfetto per una domenica all’aria aperta. La gola della Stura regala scorci mozzafiato, i sentieri portano a piccoli angoli di quiete, e l’atmosfera ha quel qualcosa di sospeso tra il sacro e il misterioso.
Per chi ama le leggende, la fotografia o semplicemente una camminata tra i boschi, Lanzo è una destinazione che vale il viaggio.
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