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Estate
18 Luglio 2025 - 21:00
È una tipica giornata d’estate, il caldo è intenso e la sete si fa sentire. Prendete un gelato per rinfrescarvi e, almeno per qualche minuto, vi sembra di aver trovato la soluzione perfetta: fresco, buono e appagante. Ma poco dopo, ecco che arriva una sete ancora più forte. Com’è possibile? Proprio mentre pensavate di esservi idratati, il vostro corpo lancia un nuovo segnale: ha bisogno d’acqua.
Quello che sembra un paradosso ha invece una spiegazione molto precisa. Il gelato, per quanto rinfrescante, non è un alimento che aiuta davvero a combattere la disidratazione. Anzi, in alcuni casi la favorisce. E il motivo principale è la quantità di zuccheri che contiene.
SETE DOPO IL GELATO: TUTTA COLPA DEGLI ZUCCHERI
Il gelato è ricco di zuccheri semplici come glucosio, fruttosio, saccarosio e lattosio. Quando li assumiamo, questi entrano rapidamente nel flusso sanguigno e aumentano la cosiddetta osmolarità plasmatica, cioè la concentrazione di sostanze disciolte nel sangue. A quel punto, per riequilibrare la situazione tra le cellule e l’ambiente esterno, l’organismo richiama acqua fuori dalle cellule. L’acqua si sposta per osmosi da dove ce n’è di più (dentro le cellule) a dove ce n’è di meno (nel sangue zuccherino), lasciando le cellule un po’ più “secche”.
Il nostro corpo è estremamente sensibile a questo tipo di squilibrio. Alcuni recettori monitorano costantemente la composizione del sangue e, quando rilevano un aumento dell’osmolarità, inviano segnali all’ipotalamo, l’area del cervello che controlla la sete. Il risultato è che sentiamo un bisogno quasi immediato di bere, anche se in realtà non abbiamo ancora perso liquidi attraverso sudore o urine. È il semplice spostamento interno di acqua che ci fa sentire disidratati.
C’è poi un secondo fattore che rende il gelato un “finto dissetante”: la temperatura bassa. Quando mangiamo qualcosa di molto freddo, come un gelato o una granita, vengono attivati alcuni recettori nella bocca, gli stessi che rispondono alla sensazione di freschezza data dal mentolo. Questi recettori, una volta stimolati, mandano al cervello un segnale simile a quello che riceverebbe se avessimo bevuto acqua fredda. È un meccanismo chiamato pre-aceptivo: il corpo anticipa una sensazione di idratazione, anche se non è ancora avvenuta realmente.
Il problema? Questo effetto dura pochissimo. Appena la bocca si scalda di nuovo e gli zuccheri iniziano a lavorare nel sangue, il cervello “corregge” la sensazione e ci fa percepire la sete reale. Ed è a quel punto che arriva quella voglia improvvisa di bere un’intera bottiglia d’acqua, proprio dopo aver finito il gelato.
Attenzione: questo non significa che il gelato sia da evitare in estate, anzi. È piacevole, gratificante e, se consumato con moderazione, può anche offrire una pausa dolce e fresca nelle giornate più afose. Ma è bene sapere che non è una fonte di idratazione, né un sostituto dell’acqua. Dopo averlo mangiato, è perfettamente normale sentire più sete di prima: è solo il corpo che cerca di ristabilire il suo equilibrio interno.
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