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Cibo
22 Luglio 2025 - 11:25
I tre formaggi più puzzolenti d’Italia: in classifica anche una specialità piemontese
L’odore dei formaggi stagionati è spesso un marchio distintivo: c’è chi li ama alla follia e chi li evita accuratamente. Ma quali sono i formaggi più puzzolenti d’Italia? Ecco una classifica dei tre che, più di tutti, si fanno notare (anzi, annusare) da lontano.
3° posto – Bruss (Piemonte)
Un’eccellenza piemontese, il Bruss è un formaggio “di recupero” ottenuto impastando avanzi di altri formaggi (soprattutto croste) con un po’ di latte fresco, e lasciando fermentare il tutto in un ambiente refrigerato.
Per stabilizzare il composto si aggiunge della grappa (o, talvolta, vino bianco), dando origine a un prodotto dalla consistenza cremosa, dal sapore forte e dall’aroma pungente. Non per tutti, ma un piacere per i più temerari.
2° posto – Marcetto teramano (Abruzzo)
Il nome dice tutto: “marcetto”, ovvero “andato a male”. Questo formaggio abruzzese è realizzato partendo da pecorini deteriorati. Viene lasciato stagionare per circa un anno e assume una consistenza cremosa e un colore rosa tenue.
Il sapore è piccante, l’odore è fortissimo, e – dettaglio non trascurabile – contiene larve vive di mosca del formaggio (Piophila casei), chiamate “saltarelli”. Prima del consumo, la forma viene esposta all’aria per farle allontanare.
1° posto – Puzzone di Moena (Trentino-Alto Adige) Il campione indiscusso. Il nome non lascia spazio a dubbi: il Puzzone di Moena è famoso per il suo aroma estremamente intenso. Questo deriva dalla crosta che, durante la stagionatura (dai 90 ai 150 giorni), viene tenuta sempre bagnata, in modo da sviluppare un microclima che amplifica profumo e sapore.
Nonostante (o grazie a) il suo odore, è uno dei formaggi più amati del Trentino e si accompagna perfettamente a vini bianchi secchi o birre artigianali.
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