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Curiosità
24 Luglio 2025 - 10:30
C'è una nuova geografia dell’Italia all’estero, fatta di numeri in crescita e di traiettorie migratorie che raccontano molto più di una semplice fuga. Alla fine del 2024, l'Argentina resta il primo approdo con quasi un milione di italiani (987mila), seguita da Germania (847mila), Brasile (671mila), Svizzera (654mila) e Francia (483mila). Ma dietro queste cifre si cela un mosaico ben più articolato.
Nel complesso, gli italiani residenti fuori dai confini nazionali sono per lo più uomini (quasi il 52%). Una tendenza che si spiega guardando alle motivazioni originarie della migrazione: in Europa e in Asia, il lavoro ha storicamente fatto da motore principale, attirando prevalentemente uomini. Ma l’equilibrio tra i sessi cambia radicalmente quando si guarda ad altre aree del mondo.
In Oceania e nelle Americhe, infatti, si nota un iniequilibrio significativo. In particolare in America Latina e Nord America, il dato maschile scende sotto il 50%, segno evidente di un’evoluzione verso nuclei familiari stabili e naturalizzati. In Oceania, la distribuzione è quasi perfetta: il 51,6% sono uomini, una parità che fotografa bene il fenomeno dei ricongiungimenti familiari.
Con oltre 3,4 milioni di italiani al 31 dicembre 2024, l’Europa continua a rappresentare la meta più vicina e accessibile. I vantaggi della cittadinanza europea e la prossimità geografica spingono a considerare il continente una seconda casa. Nell’Unione Europea risiedono più di 2,2 milioni di italiani, con la Germania al primo posto anche per squilibrio di genere: qui gli uomini rappresentano il 54,3%.
Il legame tra l’Italia e l’America Latina affonda le radici nelle grandi migrazioni del Novecento, e continua a essere forte: quasi 2,1 milioni di italiani vivono oggi in quella parte del continente. L’America del Nord ne ospita circa 480mila. Ma è l’equilibrio di genere il dato più curioso: è l’unico continente in cui le donne superano gli uomini tra i residenti italiani, una prova dell’evoluzione da emigrazione individuale a insediamento stabile.
In Asia, la presenza italiana è in crescita: dai 78.400 residenti del 2023 si è passati a 82.500 nel 2024. La maggior parte vive nell’Asia occidentale, dove i trasferimenti hanno ancora una forte componente lavorativa: gli uomini sono il 58,1%.
L’Africa, invece, rimane una destinazione residuale: circa 71mila italiani vi risiedono, con una distribuzione più ampia nel centro-sud e nel nord del continente. Anche qui la componente maschile è lievemente prevalente (52,5%), ma la stabilità dei numeri segnala un fenomeno che resta marginale rispetto ad altri scenari.
L’Oceania rappresenta una realtà minoritaria, ma in espansione. Nel giro di un anno, i residenti italiani sono saliti da 166mila a 172mila. L’equilibrio tra uomini e donne è tra i più armonici, segno che l’emigrazione familiare ha preso il sopravvento su quella solitaria.
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