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I dati

Incidenti stradali in aumento: oltre 3.000 vittime. Giovani e autostrade tra i fronti più critici

Secondo l’Istat, cresce del 4,1% il numero di sinistri e feriti. Sulle autostrade l’incremento è allarmante: +7,1% di morti

Incidenti stradali in aumento: oltre 3.000 vittime. Giovani e autostrade tra i fronti più critici

Il bilancio dell’incidentalità stradale in Italia per il 2024 è una fotografia allarmante. A dirlo è l’Istat, che evidenzia una crescita generale del fenomeno: +4,1% di incidenti e feriti rispetto all’anno precedente. Il dato più preoccupante riguarda però le autostrade, dove si è registrato un +6,9% di sinistri, con feriti in aumento del 7% e soprattutto un +7,1% di decessi.

In totale, le vittime della strada nel 2024 sono state 3.030, in leggero calo solo dello 0,3% rispetto al 2023, ma la distribuzione dei decessi rivela tendenze significative. Ben 2.427 erano uomini (l’80,1%), mentre 603 erano donne (19,1%). A perdere la vita sono stati soprattutto i conducenti (2.175 in totale, di cui 1.939 uomini), ma anche 385 passeggeri e 470 pedoni.

Sul fronte delle fasce d’età, sono i giovani i più esposti: nella classe 20-24 anni si è registrato l’incremento più consistente, con un +23,9% di vittime rispetto al 2023. Tra i 15-17 anni, i decessi sono saliti da 51 a 80. Incrementi preoccupanti si notano anche nelle classi 40-44 (+14,7%), 50-54 (+14,1%) e 60-64 anni (+14,6%). In controtendenza, le vittime giovanissime (0-14 anni) sono diminuite, passando da 41 a 29, ma il numero resta comunque significativo.

Nonostante le campagne di sensibilizzazione e le norme introdotte nel Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030, le misure per la protezione dei minori in auto non hanno ancora prodotto gli effetti sperati. I dati mostrano che l’uso scorretto dei dispositivi di sicurezza continua a rappresentare una criticità diffusa.

Le principali cause degli incidenti sono sempre le stesse: distrazione alla guida, mancato rispetto della precedenza e velocità eccessiva. Quest’ultima è il comportamento più sanzionato dopo la sosta vietata, e rappresenta il 34% del totale delle violazioni rilevate. Il report dell’Istat lancia dunque un segnale chiaro: urge rafforzare prevenzione, controlli e cultura della sicurezza, soprattutto tra i più giovani e lungo le arterie autostradali, dove l’aumento della mortalità è ormai impossibile da ignorare.

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