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la vita e i funerali

Chi era Enrico Lucherini, l'uomo delle stelle, un'icona del cinema e della mondanità che ci ha lasciati a 92 anni

Inventore delle "lucherinate" e custode di mille segreti del jet set, Enrico Lucherini è morto nel sonno nella sua casa ai Parioli. Domani i funerali nella chiesa di San Bellarmino, a Roma

Chi era Enrico Lucherini, l'uomo delle stelle, un'icona del cinema e della mondanità che ci ha lasciati a 92 anni

È scomparso all’alba del 28 luglio, nel silenzio discreto della sua casa ai Parioli, Enrico Lucherini, il più celebre press agent italiano, protagonista indiscusso di un’epoca in cui il cinema e la mondanità si fondevano in un gioco di luci, scandali e glamour. Aveva 92 anni e avrebbe compiuto 93 l’8 agosto. I funerali si terranno mercoledì 30 luglio alle 12, nella chiesa di San Bellarmino, in piazza Ungheria.

Nato a Roma nel 1932 da una famiglia borghese – padre medico, madre casalinga – Lucherini aveva respirato fin da piccolo un’aria severa e tradizionale. Dopo gli studi al liceo dei gesuiti, si iscrive a Medicina per assecondare le aspettative paterne, ma ben presto abbandona i bisturi per inseguire i riflettori, iscrivendosi all’Accademia nazionale d’arte drammatica. L’amore per il palcoscenico però non durerà: sarà una conversazione con Sophia Loren a cambiare per sempre la sua traiettoria. Sarà lei a intuire il suo talento come promotore e stratega dell'immagine.

La carriera di Enrico decolla negli anni ’60, quando Roma vive la sua “dolce vita”. Inizia come addetto stampa per La notte brava di Mauro Bolognini e in breve tempo rivoluziona il mestiere, fino ad allora inesistente in Italia: lui lo inventa. Ma Lucherini non si limita a comunicare. Lui crea. Manipola. Seduce. Le sue "lucherinate", scandali costruiti a tavolino per far parlare di film o attori, diventano leggendarie: la finta storia d’amore tra Florinda Bolkan e Richard Burton, il rogo dei capelli di Sandra Milo, e mille altri aneddoti oggi entrati nella mitologia del cinema italiano.

Vita privata, riservata ma mai solitaria

Nonostante il suo lavoro lo portasse costantemente sotto i riflettori e a contatto con l’élite del mondo dello spettacolo, Enrico Lucherini ha sempre protetto con cura la sua vita privata. Abitava da decenni nello stesso elegante appartamento ai Parioli, circondato da foto d’epoca, copioni e ricordi di una vita vissuta a tutto tondo. Non si è mai sposato, e non ha avuto figli, ma era circondato da un circolo affettivo fatto di amici stretti, attori, collaboratori storici e soprattutto da quel mondo che lui stesso ha contribuito a creare.

Negli ultimi anni si era ritirato dalle scene, ma non aveva mai perso la voglia di raccontare. Era lucido, brillante, ironico, come ha dimostrato nelle sue ultime apparizioni pubbliche e nei documentari che lo hanno celebrato: "Enrico LXXV" (2007) e "Ne ho fatte di tutti i colori" (2014).

L’omaggio di Roma e del cinema italiano

Con lui se ne va non solo un addetto stampa, ma un pezzo di storia del costume italiano. Attore mancato, regista invisibile della notorietà altrui, Lucherini è stato una figura centrale del nostro immaginario collettivo, capace di costruire carriere e riscrivere biografie.

Domani Roma lo saluterà nella chiesa dei Parioli, tra le stesse strade che ha attraversato per decenni, sempre impeccabile, sempre un passo avanti. E chissà se anche questa volta, come amava dire lui, “purché se ne parli”, ci sarà un ultimo colpo di scena.

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