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Montagna

Vacanze estive: la montagna piace sempre di più (ma costa sempre di più)

In crescita arrivi e presenze, ma i rincari superano il +7%. Il “fresco” si paga caro

Vacanze estive: la montagna piace sempre di più (ma costa sempre di più)

L’estate 2025 conferma un trend ormai consolidato: la montagna è tra le mete più amate dagli italiani. Secondo i dati della ricerca Jfc Tourism & Management, quest’anno le terre alte attireranno il 15,5% dei vacanzieri, con un aumento del 4,8% degli arrivi e del 2,2% delle presenze rispetto al 2024.

Le ragioni? Un mix tra caldo insopportabile in città, voglia di natura e il ritorno a un ritmo più lento, lontano dalla routine quotidiana. Ma a trainare il settore è anche il fenomeno della cosiddetta “coolcation”, la vacanza cercata al fresco, sempre più popolare in tempi di crisi climatica.

L'amministratore unico di Jfc, Massimo Feruzzi, spiega che la stagione estiva porterà 6 milioni e 853mila arrivi, per un totale di 74 milioni e 833mila pernottamenti. La permanenza media sarà di quasi 11 giorni, in calo rispetto all’anno scorso. Nonostante ciò, il fatturato complessivo del sistema “Montagna verde italiana” toccherà i 6,1 miliardi di euro, con un incremento del +9,6% rispetto al 2024.

Perché si sceglie la montagna

Secondo l’indagine, i motivi principali che spingono gli italiani verso le località montane sono:

  • Rilassarsi e riposarsi (22,8%)

  • Staccare dalla routine (19,9%)

  • Tempo di qualità con familiari e amici (11,4%)

La montagna, insomma, non è più solo per i weekend, ma si conferma meta per le vacanze principali.

A fronte dell’aumento della domanda, salgono anche i prezzi. Secondo Assoutenti, molti rincari sono «ingiustificati», e il rischio è quello di un turismo sempre meno accessibile.

Per una vacanza principale in montagna, la spesa media a persona sarà di 957 euro, mentre per uno short break si scende a 278 euro a testa. Un aumento medio del +7,2% rispetto all’anno scorso, ben superiore al tasso d’inflazione degli ultimi 12 mesi (1-1,5%).

Quasi la metà dei turisti intende spendere quanto l’anno scorso, uno su tre qualcosa in più, mentre il 14,3% punta a ridurre il budget. Cresce l’attenzione alle offerte e al last-minute, segnale che, tra temperature record e portafogli leggeri, la montagna resta sì attrattiva, ma non per tutti.

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