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Giappone, caos per la promo Pokémon di McDonald’s: ecco cosa è successo

Il caso è diventato di portata nazionale, costringendo a interrompere l'iniziativa dopo appena un giorno

Giappone, caos per la promo Pokémon di McDonald’s: ecco cosa è successo

In Giappone, l’attesissima promozione di McDonald’s dedicata ai Pokémon si è trasformata in un caso nazionale, costringendo la catena a interrompere l’iniziativa dopo appena un giorno. L’operazione, legata agli Happy Set (versione locale degli Happy Meal), prevedeva un gioco a tema Pokémon e due carte collezionabili: una di Pikachu e una a sorpresa tra cinque in edizione limitata (Riolu, Sprigatito, Ralts, Quaxly e Fuecoco).

Lanciata lo scorso sabato e pensata per durare tre giorni, la campagna è stata travolta dall’assalto di collezionisti e rivenditori, pronti ad acquistare decine di menu pur di ottenere le carte più rare, rivendute poi online – soprattutto su Mercari – per centinaia di euro ciascuna. In molti casi, il cibo veniva abbandonato intatto fuori dai locali, scatenando accuse di spreco alimentare.

Secondo una fonte citata da Asahi Shimbun, McDonald’s aveva preparato 1,5 milioni di Happy Set a tema Pokémon, ma in numerosi ristoranti le scorte si sono esaurite in poche ore. Non sono mancati momenti di tensione tra i clienti, tanto che in alcune sedi è dovuta intervenire la polizia.

La febbre per le carte Pokémon non è una novità: nate negli anni ’90 con i videogiochi, queste collezioni hanno raggiunto quotazioni vertiginose negli ultimi anni, con esemplari rari venduti anche oltre i mille euro. Episodi simili erano già accaduti in Giappone con gli Happy Set a tema Chiikawa e, nel 2021, anche in Italia con una promozione Pokémon interrotta per esaurimento scorte.

La divisione giapponese di McDonald’s ha presentato le proprie scuse ufficiali e ora valuta misure più severe: limiti stringenti sugli acquisti, restrizioni alle ordinazioni online e blocco per chi si mette in fila più volte o assume comportamenti aggressivi verso il personale. Un provvedimento per evitare che la passione per le carte si trasformi, ancora una volta, in caos.

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