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VIAGGI
16 Agosto 2025 - 20:45
L’overbooking è uno degli imprevisti più temuti nel mondo dei viaggi aerei: pur avendo un biglietto valido, può accadere che a un passeggero venga negato l’imbarco perché i posti sull’aeromobile non bastano per tutti. Si tratta di una pratica legale attraverso la quale le compagnie aeree vendono più biglietti rispetto ai posti effettivamente disponibili, contando sul fatto che alcuni viaggiatori non si presenteranno al gate per imprevisti, ritardi o cambi di programma.
Il fenomeno viene descritto dal sito ufficiale dell’Enac come la situazione in cui i posti realmente a bordo sono inferiori al numero di prenotazioni confermate. Alle spalle di questa scelta ci sono raffinati algoritmi che valutano variabili come l’aeroporto di partenza e di arrivo, eventuali coincidenze, ritardi e condizioni meteorologiche, con lo scopo di ridurre al minimo il numero di sedili che lasciano la pista vuoti. Una strategia commerciale che massimizza i profitti, ma può rivelarsi fonte di disagi anche per chi ha programmato tutto nei dettagli.
A livello normativo, l’overbooking è regolamentato dal Regolamento CE 261/2004 che tutela i passeggeri coinvolti. In caso di negato imbarco, la compagnia è tenuta a offrire un rimborso del biglietto o un volo alternativo verso la destinazione finale. Oltre a ciò, spetta una compensazione economica che varia in base alla lunghezza della tratta: 250 euro per distanze fino a 1.500 chilometri, 400 euro per quelle superiori nell’ambito intracomunitario o fino a 3.500 chilometri per i voli extraeuropei, e 600 euro per le rotte oltre i 3.500 chilometri.
Anche se non esiste un metodo infallibile per evitare di restare a terra, alcuni accorgimenti possono ridurre il rischio: effettuare il check-in con il maggior anticipo possibile, presentarsi puntuali all’imbarco e aderire ai programmi fedeltà delle compagnie aeree, che spesso tutelano in via prioritaria i passeggeri più ricorrenti.
Malgrado le critiche, l’overbooking resta una pratica difesa sia dalle compagnie sia dalla Iata – l’associazione internazionale del trasporto aereo – che la ritengono uno strumento utile per mantenere tariffe competitive e ampliare l’accesso ai voli. Conoscere le regole che lo disciplinano permette ai passeggeri di far valere i propri diritti e affrontare la situazione con consapevolezza nel momento in cui ci si trovi di fronte a un imbarco negato.
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