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Animali
20 Agosto 2025 - 16:40
L'aumento della presenza del lupo nelle zone montane ha spinto gli allevatori a rafforzare le misure di protezione del bestiame. Accanto alla vigilanza costante del pastore e alle recinzioni elettrificate per il ricovero notturno, un ruolo sempre più importante è svolto dai cani da guardiania, che si rivelano alleati preziosi quando ben addestrati.
I DIFENSORI SILENZIOSI DEL GREGGE
I cani da guardiania rappresentano una soluzione antica ma efficace per proteggere pecore, capre e bovini dai predatori naturali come lupi, orsi e volpi. La loro funzione è completamente diversa da quella dei cani da conduzione: mentre questi ultimi aiutano il pastore a spostare e radunare gli animali, i cani da guardiania vivono stabilmente insieme al gregge, considerandolo il proprio branco da difendere.
Il loro addestramento inizia fin dalla più tenera età: i cuccioli vengono fatti crescere a stretto contatto con pecore e capre, sviluppando un legame profondo e istintivo con gli animali che dovranno proteggere per tutta la vita. Questo processo di socializzazione precoce è fondamentale per garantire che il cane non mostri mai aggressività verso il bestiame, pur rimanendo vigile e determinato contro qualsiasi minaccia esterna.
INCONTRI IN QUOTA: LE REGOLE DELLA CONVIVENZA
Per chi frequenta la montagna, l'incontro con questi guardiani può rappresentare un momento di tensione se non si conoscono le regole di comportamento appropriate.
Quando ci si trova nelle vicinanze di un gregge protetto da cani da guardiania, in ogn caso, la strategia migliore è quella di attirare l'attenzione dell'allevatore per ricevere istruzioni specifiche. Il pastore, infatti, conosce perfettamente i propri cani e può guidare l'attraversamento dell'area in totale sicurezza.
Il primo passo, apparentemente scontato ma essenziale, è evitare di spaventare il bestiame o provocarne la fuga: qualsiasi movimento brusco o rumore improvviso può essere interpretato dai cani come un segnale di pericolo, scatenando il loro istinto protettivo. Se un cane dovesse avvicinarsi abbaiando, la reazione istintiva di fuga sarebbe quindi controproducente e potenzialmente pericolosa. Il comportamento corretto prevede invece di allontanarsi lentamente, senza movimenti bruschi, mantenendo un atteggiamento calmo e passivo. I cani da guardiania raramente attaccano senza provocazione: il loro obiettivo è intimidire e allontanare il potenziale pericolo, non aggredire.
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